La fiera dell’arte possibile: Affordable Art Fair
Si è conclusa da poco a Milano l’Affordable Art Fair, fiera dedicata all’arte “accessibile” che ha ospitato 84 gallerie da ogni parte del mondo e le opere di più di 500 artisti negli spazi di Superstudio Più dal 17 al 20 marzo.
Le cinque aree tematiche di quest’anno hanno sviluppato ulteriormente la filosofia della fiera, che propone al pubblico di collezionisti e curiosi opere che non superano i 6000 euro: un’arte fruibile e giovane, che privilegia gli emergenti e offre una ribalta importante alle piccole gallerie.
La sezione Focus Photography interamente dedicata alla fotografia quest’anno è stata celebrata dai talk del Photography Day di venerdì 18, mentre la sezione Exchange che promuove scambi tra le diverse fiere del network di Affordable quest’anno ha portato a Milano sei gallerie di Seoul dando una panoramica dell’arte emergente coreana.
La sezione Young Talents supportata dalla Warsteiner, che ci ha invitati all’evento, ha visto premiati Cristina Gardumi, Francesca Lupo, Riccardo Schiavon, Claudio Beorchia. Anche quest’anno lo storico marchio di birra è stato sponsor ufficiale dell’evento e ha ospitato nel suo corner interviste e workshop oltre alla Warsteiner Art Battle che ha visto sfidarsi a colpi di tela 10 street artist: Federico Tomoz Bandini, Lord Nelson Morgan, Andrea Bertoletti, Max Benassi, Filippo Mozone, Urban Solid, Michele Guidarini, Jace, Vast, Kid Kreol & Boogie, Lucas Beaufort. Proprio la street art è stata la grande novità di questa edizione che ha dedicato un’intera sezione a artisti che si sono formati tra asfalto e cemento riconoscendo ai loro lavori un valore effettivo nel mercato dell’arte contemporanea.
Infine la sezione 500X500, perfettamente in linea con le esigenze dei nuovi potenziali compratori e soprattutto delle nostre mini abitazioni: prezzo massimo 500 euro e 500 millimetri per lato dell’opera.
Passeggiare per i corridoi di Affordable Art Fair non è molto diverso dal trascorrere un pomeriggio in un parco divertimenti pieno di attrazioni adatte ad un pubblico variegato: si avverte che l’arte oltre a stupire, emozionare, provocare sdegno, risultare incomprensibile può essere qualcosa di molto più semplice di quello che siamo abituati a pensare, può divertire e, per quanto strano possa sembrare a chi ha uno stipendio in linea con i tempi e nessuna discendenza aristocratica, può essere acquistata ed esposta in casa anche da chi non ha un salotto e vive in un bilocale.
Il messaggio di Affordable Art Fair Milano, arrivata alla sua sesta edizione, potrebbe essere che visitare una fiera d’arte contemporanea da assoluti profani è possibile, ma soprattutto è possibile acquistare un pezzo d’arte pur essendo dei comunissimi mortali con un comunissimo conto in banca.
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