La Platja di Barcelona secondo Lluis Artus
Su Barcelona potrei scriverci un libro e lo stesso vale per tanta altra gente che conosco e non solo perchè ci abbiamo vissuto, o ci siamo stati più volte in vacanza, ma perchè è davvero un posto fuori dalle logiche. O forse no, chi lo sa.
Comunque, checchè se ne dica, Barcelona è una città splendida e nonostante le tante questioni irrisolte che ho con lei non posso non ammettere che ha saputo incantarmi.
Barcelona offre qualsiasi cosa si possa desiderare: temperature miti tutto l’anno, melting pot da paura, begli uomini, belle donne, attività culturali e artistiche con la pala, negozi e mercati di ogni genere, natura, cibo buono e potrei continuare per ore.
Una cosa per cui però Barcelona non è il top è il mare, certo se ti spingi un po’ fuori dalla metropoli puoi trovare spiagge bellissime ma in città l’unica spiaggia decente è artificiale.
Il giudizio globale è positivo, perchè nelle giornate più calde non c’è niente di meglio che abbandonare le assolate e affollate stradine della Ciutat Vella per rinfrescarsi a quattro passi dalle xampanyerias.
Analizzata nel dettaglio però, la spiaggia rileva qualche dettaglio meno gratificante. Innanzitutto, se non stai ben accorto, ti fregano anche il costume che indossi e, in secondo luogo, la spiaggia è normalmente sovraffollata ed è impossibile rilassarsi a causa di venditori ambulanti che ti vorrebbero propinare davvero ogni tipo di cosa, da un ingenuo pallone (no, niente Super Santos a Barcelona, nonostante il nome) fino a droghe di ogni genere. Inoltre, almeno per quanto mi riguarda, la Barceloneta è l’unico posto dove mi sono sentita a disagio per essere troppo vestita.
Tutta questa lunga premessa era solo per chi non ci fosse mai stato – cosa quasi impossibile visto che Barcelona è una specie di succursale dell’Italia – perchè il vero argomento di questo articolo è il lavoro fotografico di Lluis Artur, reporter catalano che ha deciso di osservare molto da vicino la fauna estiva della cosiddetta Platja.
Reginette di bellezza, maschi superormonali, nazionalità mistissime e coppie improbabili sono quello che Lluis ha colto su questa spiaggia. Io a dire il vero quando ho visto il reportage ci sono rimasta davvero male, dove ero io quanto tutto quel testosterone si propagava sulla Barceloneta?
Il fotografo inoltre, ha un’altra storia interessante da raccontare, la sua. Era un sub esperto di immersioni quando, un giorno, ha dovuto smettere a causa di un incidente sul lavoro. Paradossalmente, Lluis stava lavorando alla realizzazione della spiaggia oggetto delle sue foto, non si può di certo negare che sia riuscito a trarre vantaggio dalla sua stessa malasorte.