La prima tappa della rassegna FotoLeggendo
Finalmente, dopo un anno di attesa, la rassegna FotoLeggendo, organizzata e prodotta da Officine Fotografiche, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e gemellata con il festival Boutographies – Rencontres photographiques de Montpellier, torna a far parlare di sé giungendo alla sua settima edizione in splendida forma, proponendo a tutti gli appassionati di fotografia un calendario pieno zeppo di eventi imperdibili che si protrarranno per due mesi e di cui noi vi renderemo partecipi.
Il primo di questi è la mostra “Tarocchi” inaugurata lo scorso 14 settembre al Museo di Roma in Trastevere, un omaggio alla versatilità del grande Pino Settanni, il fotografo di Grottaglie ma romano di adozione, sempre a caccia di nuove esperienze da incorniciare, come quella che vogliamo raccontarvi in queste poche righe.
La sua predisposizione all’assurdo, alla finzione e la sua dote di creatività senza confini gli hanno concesso di sperimentare nuove ed infinite vie dell’arte fotografica, rendendolo un artista eclettico e sperimentatore, proprio come in questa mostra che prende spunto dalle 78 immagini realizzate dall’artista nel 1994, in cui vengono rappresentati i personaggi dei Tarocchi come non li avete mai visti. Alzi la mano chi non ha mai pensato di farsi leggere il futuro da un fattucchiere. Storcete il naso se volete ma sono sicura che un giro alla mostra vi divertirebbe come è successo alla sottoscritta.
Prendendo a modello le carte dei tarocchi marsigliesi, Settanni si diverte a giocare con la sorte travestendola anzi, vestendo i suoi modelli in carne ed ossa come i veri personaggi delle carte; lui, come un abile fattucchiere, scopre le sue carte attirando l’attenzione dello spettatore che sorride di fronte all’abilità con cui proprio l’artista riesce a rappresentare l’intreccio tra la realtà e la finzione nascosta nel volto delle sue creature mascherate.
Attrici come Claudia Pandolfi e volti conosciuti come Marina Giulia Cavalli sono finite nell’obiettivo di Pino Settanni, il quale ha arricchito i ritratti dei suoi personaggi con elementi realizzati appositamente per lo scatto fotografico che, tra l’altro, vengono esposti in questa occasione.
Lo sfondo nero fa da cornice ai ritratti dei personaggi che in questa veste prendono i colori tipici delle carte marsigliesi: al verde, al giallo, al blu e al rosso Settanni aggiunge un tocco di viola, così proprio per accentuare la sua tendenza a trasformare l’abitudine e la ripetitività, anche nell’inusuale condizione dei Tarocchi.
Tutto appare ludico e surreale, in mezzo a tante carte sembra di essere come Alice nel paese delle meraviglie che scopre la magia dell’arcano, dell’ignoto celato nella Luna, le cui rotondità auspicano fertili giorni, trainati dalla carta de Il carro nella sua veste gialla, inseguito dal Matto rappresentato dall’attore romano Mario Scaccia, che ben ci sta in questa parte. Tornerei a vedere la mostra solo per ridere di nuovo di fronte al suo sopracciglio aggrottato.