La primavera rossa del Festival del Bacio
Cuori rossi pixellati cosparsi per Napoli, dal centro storico al Vomero, culminanti nel cuore incastonato proprio sotto uno dei monumenti che dominano la città dall’alto: la Certosa di San Martino. È come ingioiellare una donna già bellissima. Nonostante i metodi tipici degli spot, e il linguaggio sia quello del guerrilla marketing, non è una trovata pubblicitaria.
Il Festival del Bacio ha trovato un modo, sempre diverso, duttile, multiforme, per manifestarsi. È qualcosa di talmente diffuso e capillare da non stare in una definizione, in un luogo, in un contesto circoscrivibile. Stando alle parole dei ragazzi di NTA (scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli), si configura come una “grande scultura antropologica-relazionale, collocata all’interno del tessuto urbano della città di Napoli”. Un’espressione ambiziosa ma realistica: il Festival è giunto alla terza edizione, avendo confermato le sue intenzioni già nelle precedenti, a Sant’Agata de’ Goti, articolate in percorsi multimediali, multidisciplinari e interattivi.
Quindi, dall’ultimo appuntamento di luglio, giunge un’eco dell’estate, o meglio, una sua prosecuzione, come se tra le edizioni ci fosse una continuità reale. Stavolta, il Festival approda a Napoli con un invito alla primavera. Lo spunto è l’equinozio che cade il 21 marzo e ci piace pensare che il passaggio da una stagione all’altra sia una cesura effettiva, che provochi qualcosa, un cambiamento di direzione. Così, il Festival del Bacio strizza l’occhio ai riti ancestrali dei passaggi stagionali, predisponendo tutto in grande stile, attraversando il 14 febbraio, giorno dell’istallazione del “Cuore” gigante sotto la Certosa di San Martino, con una buona dose di romanticismo. In questo modo, ha avuto inizio il conto alla rovescia, colmato da incursioni urbane e installazioni aeree di oggetti rossi non identificati, che culminerà il 21 marzo. Intanto, un video danzante sulle note di “We are happy” (from Naples), remake del video di Pharrell Williams, ha invaso il web, con ben 50.000 visualizzazioni in 24 ore. Tutto il resto è in divenire e, per ora, incalcolabile se non attraverso gli “ILike” su FB, le migliaia di fotografie postate dagli utenti su Instagram e tutto il materiale caricato sul web, siglato con l’immancabile hashtag #cuoredinapoli.
Strategie di comunicazione a parte, questa operazione vuole tessere una trama che ricopra con un manto rosso la città, facendole riattivare una circolazione di reciproco interesse e voglia di condivisione. Lo studio – non dimentichiamo che questo Festival è l’esito meraviglioso di un percorso che gli studenti e i professori di NTA dell’Accademia di Belle Arti di Napoli stanno svolgendo – vuole elaborare il potenziale positivo e propulsore dei mezzi tecnologici e di comunicazione. Al di là delle classiche scene di moltitudini di persone intente a fissare il proprio display, il Festival vuole provocare quell’effetto di condivisione e creazione, sfruttando la logica del social network, ma scavalcandola e inducendo effetti nella vita reale.
I ragazzi, in collaborazione con la Scuola di Cinema TV e Fotografia e la Scuola di Graphic Design, hanno lavorato sul rapporto tra un certo tipo di arte – avvolgente e coinvolgente, che tiene conto dei contesti e ne esalta le specificità, che incide sul tessuto sociale e crea partecipazione – e il suo pubblico. Il loro “Partecipa, tagga, osserva, condividi, bacia” non è solo uno slogan ma ha un significato dinamico piuttosto che passivo.
Venerdì 21 marzo, i 6 km che vanno dalla Galleria Principe di Napoli al Vomero saranno costellati da performance, attività interattive e installazioni come “Anima”, allestita nell’androne dell’Accademia. Inoltre i negozi aderenti resteranno aperti fino alle 22.00 e già da tempo mostrano sulle vetrine, in bella vista, il simbolo del Festival del Bacio. Il rosso cuore-cornice è scaricabile qui ed è un invito a partecipare alla formazione di questa scultura organica.
Un lungo e appassionato bacio collettivo.
Festival del Bacio | sito – facebook