La Santa Muerte, protettrice dei drogati, dei criminali e dei mentalmente disturbati
In Messico il culto della “Santa Muerte” è un fenomeno in rapida crescita. La “santa della morte”, che viene raffigurata da uno scheletro umano a cui vengono fatti indossare degli abiti femminili, (a volte anche delle parrucche) con tanto di falce ben serrata in una mano e nell’altra un globo(la giustizia ed il mondo), è la santa protettrice di tutte quelle persone che nella vita hanno avuto a che fare con eventi violenti e pericolosi come: criminali, travestiti, persone psichicamente instabili, tossicodipendenti e da gran parte delle famiglie che solitamente vivono nei quartieri più poveri della città. La regista messicana Eva Aridjis ha realizzato un film documentario intitolato “La Santa Muerte” in cui esamina le origini di questo culto ed accompagna il pubblico in un tour fatto di altari, celle, e quartieri malfamati del Messico dove la santa fa i suoi proseliti e che secondo alcune stime ammontano a circa due milioni di adepti.
Le origini di questo culto non sono chiare, poca è la letteratura ufficiale in suo supporto e l’unica certezza è rappresentata dalla stretta connessione di questo culto con il mondo della criminalità. A lei si rivolge per chiedere protezione e potere gran parte di chi ha a che fare con rapimenti, omicidi, spaccio e roba del genere. La santa della morte, secondo alcuni, rappresenterebbe la controparte della Vergine di Guadalupe, appartenente alla religione cattolica, ma a differenza di quest’ultima non discriminerebbe chi ha problemi con la legge. Per ottenere la sua protezione e tutta una serie di poteri soprannaturali, che i fedeli le attribuiscono, alla santa vengono spesso portati in dono alcool e a volte anche marijuana. Tra i tanti riti che costellano questo culto ce ne è uno che consiste nel soffiarle in faccia una zaffata di fumo d’incenso che a quanto pare serve per attivare i suoi superpoteri. Non c’è famiglia di criminali in Messico, quanto in America Latina, che non abbia una sua statua alloggiata in qualche angolo della casa, tanto basterebbe infatti a proteggere l’appartamento da eventuali controlli della polizia, così come è abitudine per molti criminali finiti in galera portare con se sempre un’immagine o una raffigurazione in miniatura della santa a cui possono rivolgersi e chiedere aiuto per evadere od ottenere sconti di pena.
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