Le Plants di Polly Brown
Dimmi che pianta hai in ufficio e ti dirò in che azienda sei! Polly Brown è una fotografa e videomaker londinese e per il progetto Plants ha visitato gli uffici di diverse importanti compagnie internazionali per fotografare le piante che ne dovrebbero teoricamente abbellire gli ambienti.
Il suo approccio non è botanico, né architettonico ma, semplicemente, la Brown ha cercato di interpretare l’identità di un brand e delle persone che lo compongono attraverso le piante. L’artista spiega infatti che la sua curiosità risiede proprio nell’osservare come gli essere umani tentino di interagire con lo spazio lavorativo attraverso una pianta.
Inoltre, la fotografa si interroga su come le persone cerchino di riproporre il loro rapporto con la natura all’interno di uno spazio chiuso. La pianta di per sé passa dunque da essere un semplice vegetale a una rappresentante dell’identità di un logo – e di conseguenza delle persone che ne fanno parte – solitamente percepito come una realtà fredda e asettica.
Il progetto ha preso il via nel 2012 ma la fotografa ne è praticamente ossessionata e lo porta avanti con l’obiettivo di ottenere una collezione infinita di immagini visitando tutti gli uffici più interessanti.
Personalmente non ho mai posato una pianta sulla mia scrivania, avevo pensato a una piccola orchidea (forse, se osservo queste foto, sarebbe stato un po’ pretenzioso) ma non l’ho mai fatto, come per una sorta di scaramanzia inconsapevole (e incosciente sissignore!) con la paura di essere licenziata il giorno dopo, insomma, davo alla potenziale pianta un ruolo molto importante. E devo dire che è stata un’ottima mossa visto come si è concluso il mio rapporto lavorativo con l’azienda in questione.
Peccato però, mi sarebbe piaciuto interpretare la classica scena da film in cui esco dall’ufficio con tanto di sorriso e nelle mani stringo le mia poche scartoffie e la pianta che una volta giaceva sulla scrivania.
Qui sotto trovate tante altre immagini dei più importanti uffici di Londra, osservatele con attenzione.
Polly Brown | sito