L’homoerotica secondo Bob Mizer
Bob Mizer ha trascorso 48 anni facendo foto e film per la sua agenzia di modelli, Athletic Model Guild, e 41 anni pubblicando la rivista Physique Pictorial, il primo magazine d’America a proporre immagini esplicite per gay. Dai suoi diari, che era solito tenere già dall’età di otto anni, si apprende che la sua chiara ed aperta omosessualità si era palesata da quando era un teenager, ma fino all’età di 42 anni visse e lavorò con la madre a Los Angeles, costretto ad attenersi ad un codice etico rigoroso che gli impedì di esprimere pienamente le sue fantasie.
Per 24 anni lavorò in bianco e nero e non mostrò mai uomini completamente nudi, ma dopo la morte della madre nel 1964 Maizer costruì un vero e proprio impero dedicato al piacere carnale maschile, fotografando uomini totalmente nudi in pose esplicite ricorrendo a colori psichedelici e saturati. Tra il 1970 ed il 1980 la sua abitazione divenne anche il suo quartier generale, abitualmente frequentato da modelli della sua agenzia che bivaccavano nel giardino di casa su cuscini ed amache, tra polli, scimmie, oche e galline, statue romane, alberi di natale ed altri oggetti scenici che divennero le scenografie tipiche dei suoi film e della sua produzione fotografica. Considerato l’Hugh Hefner dei gay per il suo pionieristico magazine, ha influenzato con il suo stile ed il suo lavoro molti personaggi del mondo dell’arte e della società come Arnold Swarzeneger (che posò come modello per lo stesso Mizer) o il famoso pittore americano David Hockney.
Il libro da cui sono state tratte le foto e l’introduzione è edito dalla Taschen ed è intitolato: Bob’s World: The Life and Boys of AMG’s Bob Mizer