Loverkillerloop, personale di Jessica Iapino
Loverkillerloop analizza i delicati meccanismi psichici e sociali che agiscono sull’essere umano. Il modus operandi è netto e deciso nella negazione dei concetti di catalogazione e nella oggettivazione della materia grezza come elemento al di là della materia stessa e quindi inclassificabile. Jessica Iapino pone lo spettatore innanzi ad una profonda riflessione, se si è in grado di assegnare un ruolo od un nome preciso può quindi esistere una condizione al di fuori della nominabilità, una sorta di limbo senza il quale sarebbe inutile sentire il bisogno di etichettare una data cosa. Nell’algida ed anonima aura di tale luogo empirico si muovono i protagonisti del video in stop and motion e delle microambientazioni scultoree. Uno scenario privo di riconoscibili appigli architettonici ed immerso in toni di bianco e grigio che sembrano voler riprodurre uno stato emozionale, una raffigurazione dell’identità psichica piuttosto che un reale ambiente scenico. All’interno di questo teatro mentale agiscono due soggetti, completamente simili al punto di essere confusi tra loro o essere inglobati in un unico organismo ambivalente. Doppia personalità, doppia identità e doppia visione filmica che riorganizza i punti cardinali di ogni consuetudine.