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Lumen | Assault Edition, prima cartolina illustrata dall’assedio

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E’ partita la terza edizione del Lumen Assault edition a Salerno.
Quest’anno si assalta la città nel senso più materico della parola: gli obiettivi degli artisti saranno quattro punti dislocati tra il centro città e la provincia che verranno attaccati ed inevitabilmente conquistati dalla loro creatività.
Si inizia dando uno scossone di beat elettronici al castello del principe Arechi, che da una collina veglia pacioso sulla città.

Lumen | Assaul edition - Castello di Arechi, Salerno foto di Katia di Ruocco

Wolfram, dj austriaco dell’etichetta Permanent Vacation, famoso per le collaborazioni con Hadday ed Hercules & Love Affair, è il primo dei sette selezionati per animare le notti dell’evento fino al 3 giugno.
La vista del mare e le luci del porto hanno fatto da sfondo a una folla festante di cavalieri e dame bardati di giubbotti fluo, smalti shocking e nonostante la location di longobarda memoria tacchi da vertigine che sul selciato hanno messo a dura prova le caviglie delle temerarie fanciulle.

Lumen | Assaul edition - Castello di Arechi, Salerno foto di Katia di Ruocco

I castelli nascondono insidie, si sa, e dopo l’inizio del live di Wolfram un po’ di problemi alla linea elettrica hanno dato non poco filo da torcere, ma dopo trenta minuti di suspense e qualche imprecazione la musica è ripartita e la festa è andata avanti con sempre più persone e sempre più alticce in barba agli inciampi tecnici.
Venerdì il primo assaltatore della scuderia degli street artist, Luca Perisano ovvero Lupe, ha iniziato a dare vita con spray e pennelli alle sue figure con un live painting nel cortile interno della Pinacoteca Provinciale, uno splendido palazzo del ‘600 nel cuore del centro storico salernitano.

Lumen | Assaul edition - Castello di Arechi, Salerno foto di Katia di Ruocco

Il percorso artistico di Lupe inizia nella periferia di Napoli, “in una dimensione in cui gli stimoli vengono assorbiti e rilanciati in maniera diversa rispetto ai grandi centri”. Fin da piccolo rimane colpito dalla carica espressiva dei graffiti e dal loro potere di contrastare l’anonimato e vive appieno il boom del writing degli anni ’90.
Nello stile di Luca c’è tanto dei primi cartoni della Disney, quelli degli anni ’30, e delle copertine dei Pink Floyd. I suoi personaggi hanno colori forti e contorni marcati e suggeriscono interrogativi sulla realtà che viviamo: coscienza civica, alienazione da uso smodato dei media, annullamento dell’empatia tra esseri.

Lupe in action foto di Maria José Germano

Il suo lavoro per Lumen si intitola “Social loneliness”, un’allegoria sui rapporti umani nell’era di Facebook. Tra le figure uno stormo di uccellini di Twitter e un gruppo ordinato di polli col becco tagliato, quelli degli allevamenti-lager che finiscono impanati e fritti nei fast food.
Seguo il work in progress pomeridiano e mi diverto a sbirciare le reazioni delle persone che passano e curiosano con una leggera diffidenza ma molto interessati.

Lupe in action foto di Maria José Germano

La luce si infila tra i palazzi storici e crea meraviglie, il portale della pinacoteca fa da cornice al pannello dipinto da Lupe. Un’opera dentro l’opera in un posto che custodisce opere.
Sabato è iniziato il secondo assalto, quello di Giorgio Bartocci nella città di Baronissi, a due passi dall’università di Salerno mentre per la musica domenica 20 sarà il turno di Quell.
L’assedio è solo agli inizi.

Per saperne di più:
http://lumenproject.wordpress.com/
https://www.facebook.com/Lumen.Project
http://www.wolfram.fm/
https://www.facebook.com/pages/Lupe/188702121200570

la Germanz

scritto da

Questo è il suo articolo n°102

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