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M.U.Ro. la Street art al Quadraro

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Era una fresca mattina di dicembre, una di quelle mattine in cui il sole risplende orgoglioso della sua altezza e si tiene il calore tutto per sé, una di quelle mattine in cui la settimana è già iniziata da un po’ e ancora ancora non ce la sentiamo di parlare di piani per il weekend, una di quelle mattine in cui quelli in giacca e cravatta sono già tutti in ufficio e in giro vedo solo qualche pensionato a parlare dell’ultima formazione che schiererà l’allenatore domenica prossima.

Zelda Bomba

Poi, un alimentari con la signora alla cassa, diciamo con delle protuberanze ben sottolineate, che se non ha il resto regala caramelle e gomme da masticare come accade ancora al paese di mia nonna, un barbiere pieno di esperti politicanti ma con le poltrone vuote e i bar con le mensole di vetro con ancora dietro al bancone la scritta Totocalcio anche sulle squadre italiane non scommette più nessuno. Insomma, era una di quelle mattine in cui in alcuni luoghi il tempo sembra solo trascorrere sul calendario e intanto si addobbano i negozi per Natale e quando meno te l’aspetti spunta l’insegna della chiesa evangelica coreana proprio appena giri l’angolo.

Gary Baseman

Era una mattina come tante al Quadraro ma non per me che, dopo tanto tempo, avevo deciso di andare a vedere che aria tirava da quelle parti, quegli angoli remoti dal finto perbenismo che si respira in alcuni quartieri del centro. A me Roma piace tutta, anche la periferia perché sono le persone che fanno la città e il Quadraro è uno dei quartieri popolari che più mi affascinano. Sarà per quell’aria semplice, forse anche un po’ per i palazzi che non hanno mai sentito parlare di piano regolatore o, forse, perché ha segnato una parte della storia della città assieme ad altri quartieri romani a causa del rastrellamento avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
A distanza di così tanto tempo da quegli eventi tristi il Quadraro conserva il suo fascino decadente ma allo stesso tempo è diventato un luogo fertile dal punto di vista della creatività.

Jim Avignon

È proprio così che ora si presenta questo quartiere, per le sue strade, i suoi vicoli e nel Giardino dei ciliegi dove giocano i bambini ci sono capolavori di street art realizzati da una bella combriccola, come l’ha soprannominata Marcoabout, l’artigiano del disegno che ho intervistato qualche settimana fa e che assieme ad altri artisti compongono la crew che sta portando avanti il progetto M.u.R.O. nato lo scorso anno proprio in questo quartiere.

Mr. Thoms

M.U.Ro. Museo Urban di Roma è un progetto che vede la luce nel 2010 da un’idea di David “Diavù” Vecchiato e inizia a svilupparsi nel 2012 con lo scopo di realizzare un vero e proprio museo di urban art a cielo aperto, dove artisti di diversa provenienza e con stili differenti si confrontano liberamente, dando la possibilità ai cittadini delle aree interessate, ovvero il V e VII municipio di Roma, di intervenire nel progetto che tra l’altro si avvale di proiezioni, istallazioni, corsi, laboratori e editoria.

Malo Farfan

Girovagando nel quartiere quella famosa mattina ho visto i lavori di alcuni degli artisti che già sono intervenuti nel progetto, come il già citato Marcoabout, nonché Zelda Bomba, Gio Pistone, il grande Gary Baseman e Nicola Alessandrini per citarvi qualche nome, a cui va ad aggiungersi l’ultimo lavoro di Ron English. No, non mi sono sbagliata. Pensate un po’, proprio lui, l’artista americano ha lasciato il suo segno in via dei Pisoni portandosi dietro dagli Stati Uniti il suo stile ironico, quello a cui ci ha abituati, prendendo in giro alcuni personaggi come Topolino e l’Incredibile Hulk. Un gran bel murale all’interno di un gran bel progetto di cui bisognerebbe vantarsi.

Beau Stanton

La partecipazione di Ron English al progetto M.U.Ro. è stata immortalata con il video uscito lo scorso 3 dicembre su Sky Arte di cui noi vi presentiamo il trailer. E anche qualche foto di alcuni dei lavori finora realizzati. Londra e Berlino iniziate a temerci.

M.U.Ro. | sito

Ron English | Skyarte  

 

 

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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