Marcoabout, un artigiano del disegno
Giovedì 28 novembre oltre alla musica del nostro Ziguline Beans Collective avremo due ospiti eccezionali, due simpaticissimi artigiani del disegno (attenzione a non chiamarli artisti), Marcoabout e Irene Rinaldi, due romani con cui io e Ponz abbiamo fatto una bella chiacchierata. Presenteranno i loro lavori e interverranno dal vivo a La Calzoleria dove ci sarete anche voi a festeggiare il secondo appuntamento del Ziguline Live Show. Ad estrazione nascosta a me è capitato Marcoabout. Buona lettura!
Chi è Marcoabout?
Marco nasce nel ’77 a Roma, faccio i disegnetti da quando ero piccolo perché mia mamma disegnava, mi ha sempre fatto vedere i suoi disegni ed è un sacco brava. Diciamo che lei mi ha attaccato il vizio. Da bambino ero un sacco tranquillo e lo ero ancora di più quando disegnavo, così mia madre andava a comprare i mazzi di fogli per farmi stare tranquillo. Poi quando sono cresciuto ho frequentato una scuola di fotografia perché la gente diceva che nelle scuole di fotografia non si fa niente, io volevo fare il punk quindi per me andava bene. Ma nonostante non si facesse niente mi hanno comunque bocciato tre o quattro volte e ci ho messo tanto ad uscire da quella scuola perché passavo il tempo a disegnare, durante le interrogazioni e i compiti. Ho fatto mille lavori, di ogni tipo fino a quando la gente che mi
conosceva non ha iniziato a chiedermi perché non facevo nulla con la mia passione per i disegni. Io pensavo che era una cosa mia, che disegnavo per me, non li facevo per un fine, solo perché era una cosa piacevole. Ho iniziato a fare delle cose piano piano e oggi sono contento.
Marcoabout, più artista o più artigiano?
Artigiano sicuramente anche perché quell’altra cosa non la capisco sinceramente. Per me per esempio un artista è uno bravo a fare le impennate con la bici, però magari a te non interessano le impennate. Magari per qualcun altro l’artista è colui che nel ‘500 dipingeva le chiese mentre a me non suscita lo stesso interesse di quello che impenna con la bici. Chi è che può dire che tu sei un artista? Mi sento un artigiano come un falegname che per qualcuno può essere l’artista del settimino o del tavolino per esempio.
Parlaci dell’esperienza di M.u.R.O.
È stata un’esperienza un sacco carina. È un’idea nata da David Diavù che vive al Quadraro. Si è reso conto che proprio la ci sono un sacco di spazi abbandonati e dipingibili. Non è stato facile avere dei permessi per dipingere un intero quartiere. Il progetto inizia come una riqualificazione della zona ma è poi diventato un museo a cielo aperto, dando la possibilità alla gente di vedere delle cose che normalmente si vedono in altre posti. All’inizio del progetto eravamo noi romani, artisti di zona, soprattutto tra coloro che venivano da esperienze di mostre a Mondo Pop, tra noi ci si conosce. Poi la cerchia si è allargata ad altri artisti anche internazionali come Ron English e Baseman. Ora si possono vedere un sacco di cose carine nel quartiere. Lo scopo del progetto è quello di non restare al Quadraro ma di allargare l’idea altrove. Infatti a abbiamo fatto una cosa simile a Perugia durante il CommaArtCityProject, un festival che prende tutta la città, sempre con Diavù e la solita combriccola. C’è la voglia di continuare il progetto. Inoltre, il 3 dicembre esce un documentario con Ron English, girato durante una cena, ci stiamo anche noi a mangiare. Il mio intervento nel Quadraro l’ho fatto insieme ad Alberto Corradi, Massimo Giacon, Irene e Diavù, ovvero dei disegni al Giardino dei ciliegi, un parco dove vanno giocano i bambini del quartiere. Personalmente ho disegnato una volpe, un uccello e un elefante. Irene ha disegnato un verme in bocca all’uccello.
Perché about?
About era il nome di un gruppo che avevo con tutti i miei amici di una vita, in realtà il gruppo che portava questo nome era il terzo gruppo che avevo formato con gli stessi amici. Io sono rimasto Marco About perché la gente mi ricordava più con questo about che come Marco. Per esempio quando a qualcuno che stava con me squillava il telefono e chiedevano con chi era l’altra persona rispondeva che stava con Marco About. Di Marco ce ne sono a migliaia quindi io sono sempre stato ricordato così. La maggior parte delle persone nel punk rock sanno che io sono Marco About anche se il gruppo non esiste più.
Cosa vuoi fare da grande?
Sicuramente un lavoro che ha non troppo a che fare con i disegni, perché in generale ho semprepreso il disegno come una cosa personale, anche se negli anni c’è sempre stata una certa richiesta e mi fa piacere. Io lavoro in una serigrafia, sono un grafico e quello è il mio lavoro. Quello che faccio come illustratore e disegnatore è un’altra cosa che faccio solo per piacere. Non penso di vivere di voler vivere dei miei disegni perché se diventa un lavoro non è più spontaneo.
Raccontaci l’ultimo lavoro che hai fatto prima di essere intervistato da noi
In questi giorni sto buttando giù degli schizzi per alcuni lavori che realizzerò insieme a Irene, vorremmo farveli vedere durante il Live Show di Ziguline, quindi non vi anticipo nulla e vi aspetto numerosi!
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