Memorie Urbane | Ernest Zacharevic
Ernest Zackarevic l’ho incontrato (solo virtualmente ahimè) circa tre anni fa mentre vagabondavo come mio solito sul web. Quello che mi ha colpito immediatamente era il fatto che un fresco giovanotto lituano avesse raccolto baracche e burattini e si fosse trasferito in un paese molto lontano dalla sua terra glaciale ma soprattutto mi stupiva come ne avesse sposato cause e stile di vita.
Il paese era la Malesia e l’altra cosa che mi aveva affascinato del caso Zacharevic era la dolcezza dei suoi murali. Il fatto che l’artista fotografi scene di vita quotidiane per lo più interpretate da bambini e ragazzi, non fa di lui un artista dolce e carino, tuttavia, il modo in cui immortala questi momenti smuove anche gli animi più cinici (sì parlo di me) e non per il fatto stesso di dipingere bambini intenti in giochi o in ludiche attività di strada ma per il modo “sconsiderato” e la leggerezza con cui interpreta quei momenti, peculiarità che lo rende un artista unico.
Nella primavera 2014 me lo trovo con ulteriore gioia coinvolto in Memorie Urbane il festival di urban art che sta portando in Italia artisti da tutto il mondo e di cui siamo partner e che amiamo alla follia.
Durante la sua permanenza in Lazio, Zacharevic ha realizzato due interventi sulla scia del discorso che vi facevo qui sopra. Il primo intervento, su un casotto a Gaeta, ritrae due bambini con lineamenti orientali che si sfidano a colpi di pistole ad acqua intitolato Toy Mafia. Il messaggio è abbastanza chiaro, chissà come verrà interpretato dalla gente?
Il secondo intervento, invece, si trova ad Arce su una torretta Enel a due passi dal centro del paese. Anche qui i protagonisti sono dei bambini che si muovono e interagiscono con gli spazi nei quali sono collocate le loro figure. Questo è uno degli elementi che caratterizza i lavori di Zacharevic che fa interagire i suoi personaggi con oggetti, spesso di riuso, e con gli spazi attorno a loro.
Con i suoi interventi scanzonati l’artista riflette sulla realtà che lo circonda e ci invita a seguirlo in questo viaggio umano fatto di volti e momenti di vita aiutandoci così a riflettere su tematiche importanti e di conseguenza interessanti come lo scorrere del tempo e la differenza tra le generazioni.
Nel frattempo all’opera ci sono altri artisti e tutta la crew di Memorie Urbane si prepara per i grandi eventi del mese di maggio.
A Fondi, infatti, al lavoro ci sono Millo ed Etnik che con i loro due stili in contrasto stanno realizzando due interventi outdoor e domani presenteranno una mostra negli spazi di Basement Project Room che li vedrà mescolare questi due stili per descrivere insieme il percorso che “parte dalla strada, dalla vecchia scuola del writing, si arriva a parlare di “graffuturism” e nuovi linguaggi illustrativi a partire proprio dall’esperienza e dalla produzione artistica dei due artisti in mostra”.
A Gaeta c’è invece MP5 che dopo l’ottima accoglienza dello scorso autunno è tornata a dare il suo contributo e da domani all’opera trovate anche Alice Pasquini e Aloha Oe.
Tutte le foto sono di Flavia Fiengo e Dante Corsetti.
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