MI AMI Festival: tutto quello che dovete sapere per arrivare preparati
Non è estate senza il MI AMI e non è MI AMI senza il Magnolia, infatti, anche quest’anno ritorna il festival dedicato alla musica italiana che, dal 25 al 27 maggio, animerà il perimetro verde intorno a Linate.
In fondo, il MI AMI è una certezza decennale che serpeggiava già negli anni della nostra primissima adolescenza, proprio in quei locali puzzolenti in cui andavamo a sentire qualche conoscente dei gestori, che ci faceva sognare libertà e metropoli. E di cui puntualmente ci innamoravamo.
Alzi la mano una giovane che non si è mai imbattuta e innamorata di Alessandro Raina o Giuliano Dottori che, anni fa, dominavano le scene che oggi sono di Tommaso Paradiso e di Motta.
Il MI AMI è il Pitti del cantautorato e il Fuori Salone della chitarra classica.
Il MI AMI è ad oggi forse l’unico festival italiano che resiste all’usura del tempo e delle passate collezioni e che rappresenta un punto di riferimento per chiunque decida di avventurarsi nel mare magnum della musica. Specie se italiana, specie se d’autore.
Tra gli ospiti più attesi di quest’anno, la signora della canzone italiana contemporanea, Madame Carmen Consoli, che, checché se ne dica, ha fatto sognare tutti – non solo con le sue canzoni. Se noi ragazze la prendevamo a modello e ne copiavamo il taglio corto, dall’altra la nostra controparte maschile, impegnata e di sinistra, la ergeva a modello di perfezione e bellezza.
Insieme a lei, il meglio della musica giovane e fresca italiana, fatta eccezione per qualche nome, tra cui spiccano Nicolò Carnesi, Mecna – da cui ci si aspettano grandi cose dopo il suo ultimo album – i Baustelle che portano in scena il loro ultimo sublime lavoro, Coez, Gazebo Penguins e poi lui, il vero interrogativo della musica: Liberato. Per chi se lo fosse perso, Liberato canta di un cuore martoriato da un’assenza d’amore improvvisa con un flow che non delude e che non si arrischia in territori che non conosce. Però Liberato canta in napoletano e non ha un volto.
In questi mesi ci siamo abituati al suo stile un po’ irriverente che ha fatto impazzire la classe media milanese, soprattutto quella brizzolata o con un principio di calvizie. Liberato ha conquistato tutti e tutti ci chiediamo se si esibirà nel più completo anonimato come i Gorillaz d’antan. Oppure no. E scopriremo che in realtà è come dice un amico, “Meg dei 99 Posse pitchata”.
Nel frattempo, l’appuntamento è al MI AMI. Venite preparati. Mi raccomando la shopper di cotone e la birra in plastica.