Mode 2, cultura hip-hop vs. Rinascimento
Si è conclusa il 7 maggio a Milano Transitions, prima personale di Mode 2 in Italia, in mostra alla Galleria Patricia Armocida.
Mode 2 è tra le figure leggendarie del writing europeo, nasce nell’isola di Mauritius nel ’67, si trasferisce a Londra a nove anni e si avvicina alla cultura hip hop fondando due crew di writers sparsi tra la capitale britannica, Parigi ed Amsterdam, i Chrome Angelz e i Crime Time Kings. Tra i meriti di Mode 2 oltre alla diffusione del writing negli anni ’90 grazie ai suoi viaggi anche la direzione artistica di eventi legati alla cultura hip hop, la scrittura di articoli e la creazione di copertine di dischi. È opera di Mode il muro dipinto sulla copertina di Sprycan art, libro che nel 1987 raccontò per la prima volta la graffiti art con le immagini e le parole dei suoi protagonisti.
L’universo figurativo di Mode 2 è fatto di fermi immagine presi dalla strada, balli di coppia, scene di clubbing. L’interazione tra persone, i loro gesti e movimenti sono osservati, catturati e riportati su muro e in una fase di evoluzione artistica successiva anche su tela. La resa anatomica, il ritmo compositivo e l’armonia delle figure che si muovono e ballano sono il leitmotiv delle sue produzioni.
Le dodici tele in mostra sono realizzate con una tecnica molto simile: il canvas è in cotone o lino colorato, la linea che traccia il contorno delle figure è marcata e riempita di poche pennellate decise che delineano i volumi creando colpi di luce.
È immediato pensare allo sfumato di Leonardo Da Vinci e non è azzardato immaginare i balli di gruppo di Mode 2 come la versione street, contemporanea e decisamente più spensierata delle composizioni di corpi in tensione di Michelangelo.
Lo stile di Mode 2 privato del colore arriva ad una sintesi perfetta di volumi e ritmo, prova che l’arte visiva usa la stessa lingua per parlare agli occhi dello spettatore, si tratti di un affresco del ‘500 o di un muro dipinto con la vernice spray nella Covent Garden degli anni ’80.
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