Move and Get Shot, migranti nel mirino
Sabato scorso sono andata al Festival Internazionale a Ferrara. Assonnata e delusa dal meeting precedente, alla ricerca dell’improbabile “Imbarcadero 2” nei sotterranei del Castello Estense, mi sono avviata verso la conferenza che presentava il progetto Antiatlante delle Frontiere.
Antiatlas è un’idea, nata dalla collaborazione di artisti e ricercatori, che vuole aprire gli occhi del pubblico sui movimenti migratori del ventunesimo secolo. Attraverso il monitoraggio e lo studio delle frontiere tra stati e popoli oggi è possibile avere un’idea più dettagliata (o almeno un’idea) del processo di globalizzazione e della direzione verso la quale ci stiamo dirigendo.
Al programma partecipano giovani artisti provenienti da vari stati europei che realizzano opere d’arte per informare e sensibilizzare. Qui la piattaforma del progetto: www.antiatlas.net. Joana Moll, artista spagnola classe 1982, ha creato una videoinstallazione dove proietta le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che controllano il traffico clandestino alla frontiera messicana.
Con Move and Get Shot, Joana ci dà una rappresentazione della complessità della mobilità internazionale nel mondo contemporaneo. I filmati presentati, in realtà, ci mostrano più animali che persone e ci proiettano in uno spazio senza tempo, percepibile soltanto negli spazi naturali incontaminati. Siamo periodicamente riportati con i piedi per terra dal passaggio di trafficanti di droga e contrabbandieri, che non solo ci ricordano la presenza umana, ma sono un segnale di come la vita in altri luoghi sia difficile e inospitale.
Questa video installazione unisce scienze sociologiche e arte, dove le prime vengono comprese attraverso la seconda, che non ha bisogno di essere spiegata. Questa è arte che ci aiuta a capire il mondo.
Qui il sito personale dell’artista con i suoi lavori al completo: www.janavirgin.com. Art of Bordering è in mostra anche al MAXXI di Roma dal 24 al 26 ottobre!
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