Musica, arte e cultura in una Roma che non smette mai di stupirci
Roma resiste e nonostante la monnezza e qualche autobus bruciato, la musica e le cose belle, continuano. Anzi, forse aumentano, per fortuna. I locali invernali ancora spingono forte, da fare non manca. C’è sete di cultura. C’è la gola secca in questa città, mancano forse i fasti veltroniani, i festivaloni gratuiti, le mille iniziative quotidiane, ma gli addetti ai lavori, della cultura, dell’arte, della musica, della letteratura, perseverano, lanciandosi pure in progetti ambiziosi e per alcuni versi pericolosi.
Investire in questa città non è semplice, al momento non c’è nessun supporto civico che valga la pena di esser citato, ma il cuore della Capitale batte ancora. Per iniziare bene il mese, il 6 febbraio c’è Calcutta al Palazzo dello Sport, dopo l’arena di Verona, è il momento di tornare a far cantare l’amata Capitale.
Nello stesso posto, l’8 febbraio, ci sono i Massive Attack che tornano a proporre dopo 20 anni il mitico album Mezzanine, un appuntamento imperdibile per gli amanti del trip hop e non solo. Il racconto di un album che è stato fondamentale per un’epoca, un momento unico della musica. Per il week-end suoni più complessi e belli strani, dal profondo nord Europa il 9 febbraio arriva Jimi Tenor al Monk, il funk e il jazz, ma quello davvero spaziale, si fondono in un’unica esperienza, di elettronica e musica suonata dal vivo. Imperdibile.
La stessa sera al Largo Venue ci sono i Uochi Toki + Mr Everett, il rap quello diverso, tuona forte. Poi se siete dei bravi ragazzi, attenti a tutto, all’Auditorium c’è Equilibro, fino al 20 febbraio. Il festival dedicato alla danza contemporanea, con temi e suggestioni che cambiano ogni anno, sempre a evidenziare la complessità e la bellezza del movimento del corpo umano.
All’Auditorium Parco della Musica c’è molto da fare, spesso i romani non lo sanno, ma gli eventi si sono moltiplicati, fra i tanti, si segnala anche Lezioni di storia, il 17 febbraio, una lezione su Pellegrino Artusi, considerato il papà della cucina italiana, quella moderna, e poi la lezione la tiene lo storico, Massimo Montanari. Sentitevi fortunati, è una roba davvero rara!
Passando all’arte, oltre alla bellissima mostra fotografica su Marcello Mastroianni all’Ara Pacis, è consigliatissimo un passaggio a Villa Borghese per la mostra dedicata a Giacomo Balla e quella sulla scultura di Picasso, tra fotografie e video inediti, il racconto sul grande artista è davvero appassionato.
C’è pure Andy Wharol al Complesso del Vittoriano, nell’Ala Brasini, mentre al MAXXI c’è il mitico Zerocalcare col suo Scavare fossati, nutrire coccodrilli, non è solo fumetto quando si tratta di lui: è vita, è politica, è Roma, è protesta.
C’è un sacco di musica dance anche a febbraio, fra le tante cose si segnala Leon Vynehall il 9 febbraio al Circolo degli Illuminati. Al Goa Club il 21 febbraio la bomba tecno francese Bambounou e, il 22, il mago delle danze di tutto il mondo, signori e signore, Dixon! Beh, la settimana successiva, il 28 febbraio, arriva pure lei, Ellen Allien la regina del dancefloor. Evviva il Goa!
Arriveranno a Roma anche i Subsonica, ventennale di carriera, un disco nuovo, un live che scoppia, come sempre, appuntamento il 21 al Palazzo dello Sport.
Infine, come il più buon dessert, arriva Riccardo Sinigallia al Monk, il 16 febbraio. Il suo ultimo disco Ciao Cuore è stato votato da 120 giornalisti come il Miglior Disco del 2018 al Forum del Giornalismo Musicale. La poesia di questo autore è dentro i suoi arrangiamenti, nella cura e nella profonda dedizione messa in ogni strofa.
Parole e suoni ricercati, che non pesano mai, alleggeriscono lo sguardo di chi ascolta, che se ne innamora perdutamente e si dispiace parecchio quando il dessert è finito. Un concerto imperdibilissimo. Roma, che delizia!