NapoliFilmFestival: giornate d’autore a Castel Sant’Elmo
Ancora una volta l’imperativo categorico dell’undicesima edizione del NapoliFilmFestival è il cinema d’autore, colto e raffinato, rivolto alla rappresentazione dei grandi argomenti storici, sociali e del costume. Casa del cinema è Castel Sant’Elmo, che ospita la kermesse cinematografica dal 10 al 15 giugno 2009. Sale cinematografiche sono le grandi stanze medievali, che arricchiscono le proiezioni di grande suggestione e fascino. La sezione Percorsi d’autore si apre il 10 giugno con la proiezione di alcuni dei più bei film di Francesco Rosi e con la presenza del grande cineasta napoletano. Segue poi la visione del documentario di Roberto Andò “Il cineasta e il labirinto”, dedicato a Rosi e uno dei più grandi capolavori del regista napoletano Le mani sulla città(1963), film di grande impegno civile. Francesco Rosi denuncia così la corruzione e la speculazione edilizia di una Napoli degli anni sessanta, non molto lontana da quella attuale. Emblematica la didascalia del film: “I personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica è la realtà che li produce”. Inoltre la proiezione di Salvatore Giuliano(1961), Uomini contro(1970), Cristo si è fermato ad Eboli(1979), La tregua(1996) e molti altri, dimostrano il grande contributo di Francesco Rosi all’esame e alla battaglia intorno ai temi che possono sviluppare la migliore conoscenza della nostra vita civile. Dunque cinema-inchiesta e non solo. Altro protagonista della rassegna è Robert Bresson, regista minimalista del Novecento. A 10 anni dalla sua scomparsa il Napoli film festival lo ricorda con la visione di film quali Perfidia(1943), Un condannato a morte è fuggito(1956), Il processo di Giovanna D’Arco(1962), Lancillotto e Ginevra(1974), Il diavolo probabilmente(1977) e L’argent(1983). Il cinema di Bresson è assenza di recitazione, di musica e di codici espressivi. Non è cinema, è cinematografo, nuovo modo di scrivere e di sentire. “Il tuo film non è compiuto. Si va facendo man mano sotto lo sguardo. Immagini e suoni in stato di attesa e di riservatezza”. L’attore riduce al minimo le sue espressioni facciali, lo spettatore ha il compito di indovinare gli stati d’animo del protagonista. “La capacità di servirmi bene dei miei mezzi si riduce quando cresce il loro numero”. “Nessuna musica di accompagnamento, di sostegno o di rinforzo … bisogna che i rumori diventino musica”. Aforismi lapidari, considerazioni e riflessioni stese durante la lavorazione dei film. Riduzione all’essenziale, capacità di rendere al minimo i mezzi sensibili e al massimo le nostre impressioni. Non è un caso che Bresson ingaggi come attori persone comuni e obblighi loro a “dire” battute. Spetta allo spettatore dare e avere risposte emotive.
Protagonisti della sezione “Incontri ravvicinati” sono ospiti italiani e stranieri di altissimo livello. Dopo Rosi e Roberto Andò, l’auditorium ospita Giovanni Minoli, attualmente direttore di Rai Educational e produttore e ideatore di programmi tv, la splendida attrice Laura Morante e il regista napoletano Stefano Incerti. Grazia ed eleganza contraddistinguono Isabella Rossellini, protagonista della serata del 14 giugno. L’attrice, nonché produttrice presenta i divertenti cortometraggi dal titolo “Green Porno”. Isabella Rossellini diventa così interprete e narratrice in maniera ironica e scientifica delle pratiche sessuali di alcune specie animali. Giorno di chiusura del festival è lunedì 16 con la presenza della star americana Matt Dillon. Dopo un’attenta conversazione con l’attore newyorchese sulla sua carriera, il festival termina con la proiezione del film “City of ghosts”, interpretato e diretto dall’attore nel 2002. Inoltre nella rassegna napoletana non potevamo mancare produzioni italiani indipendenti nella sezione “Nuovo Cinema Italia”, “Schermo Napoli Cortometraggi”e “Schermo Napoli Documentari”, dedicate rispettivamente a opere di fiction e documentaristiche girate a Napoli. Del tutto originale è il nuovo concorso “Schermo Napoli Quick”, maratona di produzione cinematografica che ha visto i giovani registi cimentarsi nella realizzazione di un cortometraggio da 5’minuti su un’opera d’arte conservata in uno dei musei della città. Storie intriganti, ben girate, coinvolgenti e appassionanti in una cornice spettacolare come Castel Sant’Elmo. Dunque spettacolo dentro e fuori e film che attraversano tutti i generi, dal drammatico, al thriller , alla commedia, dalla fiaba all’impegno sociale e civile, al dedalo di difficoltà nelle relazioni umane. Ma non finisce qui. A fare da corollario all’XI edizione del Napoli Film Festival le mostre fotografiche di Alfonso Avincola, fotografo dei set di Dino De Laurentis e di Marina Alessi, sui set dei Cinepanettoni. Inoltre il modico costo del biglietto d’ingresso e la visione gratuita di non pochi film, permette allo spettatore di accostarsi al cinema d’autore. Un cinema che spesso non costituisce attrazione per le grandi masse, ma la sola visione può favorire l’apprezzamento della sua qualità artistica. Cos’ altro possiamo aggiungere su uno dei più importanti appuntamenti cinematografici campani?!: “Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate”, sentenziava Alfred Hitchcock … buona visione!!
[articolo scritto da Stefania Annese]
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