News: La rivoluzione che passa dai graffiti sui muri
Non è certo la nascita di un nuovo movimento artistico la motivazione alla base delle numerose scritte comparse nel corso delle ultime settimane in tutte le principali città dei paesi del nord Africa in cui sono scoppiati i movimenti di protesta da parte delle popolazioni locali. Questi graffiti sono un chiaro invito alla mobilitazione per tutti i cittadini chiamati ad unirsi alla protesta, e sono il mezzo, forse l’unico a disposizione oltre alla propria voce, con cui le popolazioni in lotta esprimono tutta la rabbia e lo sdegno contro i propri governanti.
Per chi segue il fenomeno della street art è molto interessante notare come la strada, i muri e tutti gli spazi pubblici, acquisiscano, a seconda delle circostanze, un ruolo cruciale per chiunque sia alla ricerca di visibilità e non potendo accedere ai mezzi di informazione, trovi nell’occupazione dello spazio pubblico il mezzo più accessibile, immediato ed efficace per lanciare al mondo il proprio messaggio.
In paesi come l’Egitto, la Tunisia e l’Iran dove l’informazione è quasi totalmente controllata dai regimi, la strada e gli spazi urbani sono spesso una delle poche (rischiose) alternative, insieme ad internet (quando funziona) a disposizione di chi intende esprimere il proprio dissenso rispetto allo status-quo e voglia condividerlo con il maggior numero di persone. Forse il parallelo tra artisti che usano la strada per i propri lavori e manifestanti in lotta sarà un po’ azzardato, ma fa riflettere come le motivazioni di fondo, l’approccio e le modalità spesso coincidano e per un attimo è facile addirittura confondere i due ruoli pensando all’artista come ad una sorta di guerrigliero che sfida la legge pur di lasciare il proprio segno ed al manifestante che, armato di spary, sfodera quel tanto di verve creativa affinchè il suo appello sia ben visibile non resti inascoltato.
Di seguito vi mostriamo un video in cui si documentano le numerose scritte apparse negli ultimi giorni nella città di Teheran inneggianti alla rivoluzione.
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