Nicola Alessandrini e Gio Pistone per Hic sunt leones
Siamo stati all’inaugurazione di Hic sunt leones, la nuova mostra presso la -1 gallery della Casa dell’Architettura di Roma lo scorso 8 novembre e se ci ho messo così tanto a scrivere questa recensione è perché avevo bisogno del mio tempo per documentarmi, soprattutto sul titolo. Non volevo fare brutta figura.
Dai avanti, voglio proprio sapere quanti di voi sanno la storia della celebre frase Hic sunt leones, vorrei proprio saperlo. Vi racconto io qualcosa a riguardo. Lasciate stare le enciclopedie che i vostri genitori hanno comprato a rate quando voi passavate i pomeriggi a vedere Mila e Shiro o forse Holly e Benjy. Lasciate stare wikipedia perché non ci sono scritte molte cose a riguardo. A quanto pare non esistono informazioni esatte su questa dicitura che nella cartografia medievale corrispondeva a quella zona geografica indefinita tra Gog e Magog e parte dell’Asia e che viene nominata in qualche parte della Bibbia. E qua ci sarebbe da fare un discorso a parte su Gog e Magog che sembrano i nomi la traduzione sbagliata di Cip e Ciop in chissà quale lingua asiatica. Tuttavia, proprio nella mente dell’uomo antico sta a indicare una zona impervia, difficile da attraversare per l’uomo, difficile da conquistare perché pare che fosse abitata da strane creature, alcuni parlavano di draghi, altri riferivano di leoni appunto.
Nel corso dei secoli Hic sunt leones è andato sempre ad indicare qualcosa di misterioso, abitato da animali che difficilmente si prestano alla descrizione. Quello che è certo è che quella zona che in passato veniva chiamata Hic sunt leones nella mia mente è proprio come l’hanno rappresentata Nicola Alessandrini e Gio Pistone negli spazi sotterranei della Casa Dell’Architettura di Roma, ovvero un insieme indecifrabile di strambi esseri viventi che sembrano emergere dall’oscurità per portare un po’ dei loro colori vivaci in un posto impervio come la galleria di questo storico edificio romano, dove l’anno scorso abbiamo visto i lavori di Omino71 e MrKlevra con la mostra dal titolo Sancta Santoroom. Ve lo ricordate vero?
Ecco, proprio come i lavori dei due street artist romani, anche quelli di Nicola Alessandrini e Gio Pistone prendono come spunto le credenze popolari e religiose, il pane quotidiano per molti antropologi, i quali sarebbero davvero incuriositi dalle opere realizzate dai due artefici di questa mostra che potrete vedere fino a marzo 2014.
Di Nicola Alessandrini e Gio Pistone vi abbiamo parlato spesso, che sono due cari amici di Ziguline lo sapete già e dunque non resta altro che andare a vedere che cosa hanno combinato sulle pareti della -1 gallery perché ne vale davvero la pena. Un motivo per smuovere la cellule adipose divanoidi? Di sicuro di interessante c’è la commistione dei due artisti, vedere come hanno lavorato insieme, percepire come gli stili dei due si intersecano lungo le pareti e come vanno d’accordo gli animali deformi di Nicola Alessandrini con le bestie colorate di Gio Pistone Animali bizzarri e poco raccomandabili, non solo leoni sono quelli da cui bisogna guardarsi le spalle quando si entra in questa galleria.
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