No Title Gallery, l’anello di congiunzione tra artisti e mondo dell’arte
In occasione dell’edizione 2012 di Infart, abbiamo incontrato i fondatori della No Title Gallery, Francesco Liggieri e Elena Picchiolutto, presenti a Bassano del Grappa con il progetto espositivo Passengers.
No Title Gallery: il vostro è un progetto relativamente nuovo che merita di essere presentato. Che cosa avete da dirci?
No Title Gallery è una piattaforma online per la giovane arte italiana, nata nell’ottobre 2011 a Venezia, dove viviamo entrambi. É una galleria espositiva virtuale, pronta a materializzarsi nel mondo reale, organizzando mostre che coinvolgono gli artisti che hanno deciso di seguirci in questo progetto.
Siamo partiti dall’osservazione di uno ‘scollamento’ nel sistema dell’arte tra il mondo delle istituzioni e delle gallerie, da una parte, e i giovani artisti italiani, dall’altra. Troppo spesso, si chiede agli artisti di sapersi promuovere, di perdere tempo a gestire la propria comunicazione o il proprio sito internet, quando il loro lavoro è tutt’altro. Mancava, insomma, un collegamento ed è questa terra di mezzo che abbiamo deciso di occupare.
Che linea segue una galleria virtuale “senza titolo”?
Se abbiamo deciso di chiamarci No Title Gallery è proprio perché non ci siamo prefissati una linea precisa da seguire. La nostra sfida sta nel creare dei progetti che permettano al pubblico di confrontarsi con gli artisti. Siamo ancora in una fase che ci permette di sperimentare e di creare tutte le passerelle che riteniamo necessarie.
State per celebrare il vostro primo anno di attività. Un primo bilancio?
Più che positivo. Il nostro primo desiderio è stato quello di lavorare assieme agli otto artisti affiliati alla No Title Gallery: 108, Massimiliano Boschini, Marco Ceccotto, Roberta Feoli, Gianmaria Giannetti, Lorella Paleni, Gianluca Sanvido e Giulio Vesprini. Da questa collaborazione è nato il format espositivo “Intro”, che ha permesso di volta di volta a due artisti di elaborare assieme un progetto espositivo. Dall’esperienza di queste prime tre mostre, è nata poi “I”, una collettiva che ha coinvolto tutti gli artisti della No Title Gallery.
Arriviamo a Passengers. Come nasce l’invito a partecipare all’Infart 2012?
Abbiamo conosciuto Diego Knore, il fondatore di Infart, in occasione dell’inaugurazione di una nostra mostra a Treviso. Qualche settimana dopo, ci ha espresso la sua voglia di ospitare una mostra consacrata alla sperimentazione.
Da qui l’idea di scegliere il titolo Passengers, che s’ispira a un progetto votato alla contaminazione, sviluppato negli anni ’90 da Brian Eno, assieme agli U2, Pavarotti e Howie B. Per noi è stata anche un’opportunità per lavorare con nuovi artisti, come Marco Ciligot, Gastrovisione, Kindergarten, Christian Palazzo e Andrea Valle, ai quali abbiamo chiesto di realizzare delle opere capaci di dialogare con il pubblico e pronte soprattutto a confrontarsi con un luogo fantastico come la chiesa sconsacrata di San Bonaventura.
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