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Non abbaiare, mordi

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Un inverno “caldo” come questo è difficile ricordarlo, gli scioperi e le proteste studentesche che, puntuali come la Pasqua, si ripresentano ogni anno per le strade delle città italiane questa volta sembrano essere animate da un sentimento più alto della semplice sfilata di fine anno  a cui gran parte di noi ha partecipato almeno una volta nella propria esperienza di studente. Chi vive in città avrà notato in questi giorni, oltre agli effetti collaterali degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, un fiorire (particolarmente rigoglioso) di scritte, slogan, simboli e sfreggi di vario genere sui muri dei palazzi. Sono per la gran parte  le tracce lasciate dai movimenti di protesta che da sempre usano lo spray e la vernice per sottrarre all’usura dei media e del tempo i propri messaggi. La cosa su cui ci siamo soffermati a riflettere è il sottile legame che lega queste “forme espressive” con la materia di cui ci occupiamo quasi quotidianamente, l’arte di strada, la più nota “street art”. Ebbene, la riflessione che ne è venuta fuori è proprio quella di pensare a come l’arte e la protesta spesso adottino degli strumenti comuni per parlare al proprio pubblico e di come spesso e volentieri siano entrambe mosse dagli stessi sentimenti. Il disagio, il bisogno di comunicare, l’esigenza di ottenere visibilità, di catturare l’attenzione, di stimolare il dibattito e la riflessione su di uno specifico tema, possono tranquillamente attribuirsi sia ad un movimento di protesta sia ad una corrente artistica, e come quest’ultima spesso sia nata in seno ad un’istanza di protesta sociale. Basti pensare solo a come termini quali “guerriglia” spesso e volentieri siano stati mutuati dal mondo delle lotte e dei movimenti di protesta per indicare specifici approcci usati nel mondo dell’arte. Fatto tutto questo sproloquio ci è venuta un’idea. Che ne dite se raccogliessimo un bel po’ di testimonianze fotografiche che documentino come la protesta comunica attraverso il linguaggio dell’arte, del segno e del disegno? L’obiettivo è quello di raccogliere quante più foto è possibile di scritte, slogan e murales che a vostro parere sono stati realizzati proprio in occasione di un movimento di protesta, od usati come forma di protesta. Quello che vorremmo tirarne fuori è una galleria fotografica con cui raccontare l’arte attraverso la protesta e viceversa.

P.S. Se non siete venuti all’inaugurazione di Ziguline Poster Edition alla Galleria Mondo Bizzarro a Roma, avete tempo per visitarla fino all’8 gennaio 2011. Noi vi consigliamo di passare prima di Natale, non si può mai sapere.

Il gran capo

scritto da

Questo è il suo articolo n°3459

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