Non me la racconti giusta | Il timelapse della seconda tappa
Dopo una prima tappa nella Casa circondariale di Ariano Irpino, il progetto Non me la racconti giusta si è spostato nella vicina Casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, sempre in provincia di Avellino.
Ancora una volta Maria Caro di ziguline, gli artisti Collettivo Fx e Nemo’s, e il fotografo e videomaker Antonio Sena hanno lavorato nel penitenziario con un gruppo di detenuti nell’arco di cinque giorni.
Coinvolgendo un gruppo di 10 detenuti è stato realizzato un Totò alato di circa 30 metri per 5, in cui l’iconico volto dell’attore è incorniciato da due enormi ali. Come per la prima esperienza, in cui era stata dipinta l’immagine di Ulisse con una fluente barba, anche questo caso le ali rappresentano lo spazio dedicato alla libera espressione dei detenuti che hanno dipinto, sotto la guida degli artisti, immagini rappresentative di ciò che ritengono importante fuori e dentro il carcere.
Sono spuntati sul muro attrezzi da lavoro, libri, passioni, ricordi familiari e immagini meno forti ma ispirate dal momento, personaggi rappresentativi della città di Napoli, che è centrale in tutto il laboratorio in quanto la maggioranza dei detenuti del carcere e tutti quelli coinvolti nel progetto, provengono da Napoli o provincia.
Il progetto ha l’ambizione di riportare l’attenzione sul carcere, un luogo dimenticato dalla nostra società, che molto spesso interpreta la reclusione punitiva come unica soluzione ai problemi del nostro Paese.
Attraverso gli incontri nelle carceri, al dialogo con i detenuti, all’incontro con la direzione e con tutto il personale e soprattutto, attraverso l’arte, Non me la racconti giusta cerca di aprire una finestra su questo universo chiuso e di portare le persone a guardarci dentro con l’obiettivo di superare pregiudizi e cercare una nuova soluzione, più utile e più giusta.
In questo video trovate il time-lapse della tappa nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi. Il progetto intanto continua, nei prossimi mesi sarà a Firenze, Napoli e Palermo.
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