Notte firmata Dim Mak alla Casa della Musica Federico I – Napoli
E’ da un bel pò che i ragazzi della promozione stavano letteralmente appestando myspace con i loro flyer per la serata che avrebbe dovuto consacrare Napoli alla musica della Dim Mak Records e devo dire che quelli di Alive e RagTag hanno fatto proprio un bel lavoro se sono riusciti a smuovere anche me dalla scrivania e convincermi a trasferirmi nella capitale partenopea per il week-end.
L’evento in programma aveva un menù che non è poi così facile trovare in altri posti qui in Campania, come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, gli eventi in Italia sono un monopolio di Milano a cui Roma cerca di fregare qualche cosa ogni tanto e dove Napoli rimane spesso a bocca asciutta. Fatta eccezione per quelle volte in cui è capace di tirar fuori dal cilindro un bel coniglio per servirtelo su di un piatto d’argento. Ed è questo il caso della notte Dim Mak che non ho voluto perdermi lo scorso sabato 24 gennaio. Fatti i dovuti preparativi a base di vodka/redbull, soprattutto redbull visto che superati i trenta il fisico da party crasher lascia il posto a quello da maratoneta delle serate a casa di amici, mi incammino alla volta di Via Barbagallo a Fuorigrotta dove ci aspetta la Casa della Musica Federico I. Posto già visto ed apprezzato in altre occasioni, se non fosse per il fatto di avere una capienza di 2000 e passa persone ma che puntulamente si dimostra capace di attirarne un quarto.
Sabato scorso nonostante il pubblico fosse stato piuttosto numeroso, tenendo conto anche dei non pochi 18 euro per il bliglietto d’ingresso, la sala è rimasta inesorabilmente mezza vuota e questo mi lascia pensare che il posto è sovradimensionata per un certo tipo di eventi. Riconosco che l’atmosfera è stata quella delle grandi occasioni, ragazzi e ragazzi agghindati a festa per l’occasione hanno avuto modo di dar sfogo alla voglia di ballare e divertirsi come non capitava da tempo. La musica proposta prima dai nostrani Jecko, poi abilmente surriscaldata dal duo mascherato “The Bloody Beetroots” e portata alle estreme conseguenze dall’ospite d’onore Steve Aoki ci ha fatto dimenticare per una sera crisi economiche, guerre, lavoro e ogni genere di preoccupazione rigenerando le nostre batterie “umorali” che avevano ultimamente toccato il minimo storico.
I ragazzi del collettivo Satoboy hanno saputo arricchine la scenografia del palco con le loro videoproiezioni dalle ambientazioni oniriche e cibernetiche, del resto stanno dimostrando di essere maestri in fatto di immagine ed immagini. Penso proprio che tutta questa carica adrenalinica me la dovrò far bastare per un bel pò di tempo o a pensarci bene finchè non mi proporranno la prossima bella serata.
Date un occhio alle foto della serata