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Obscene Interiors, arredamento pornografico

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Alzi la mano a chi non piace il porno! Molti lo negano, molti lo ammettono e molti altri non amano il porno ma ne sono inevitabilmente attratti. Quindi, diciamo che nessuno è immune a questa pratica cinematografica portatrice di un forte impatto fisico ed emotivo, nonché ottimo indicatore sociale.

Non mi sfondo di porno dalla mattina alla sera, come molti di voi staranno pensando, ma sono certa che i “filmetti” siano un argomento molto interessante e sostengo fermamente che rappresentino un evidente specchio della società.

La pornografia nel 2013 non si può più considerare solo un filone cinematografico vietato ai minori ma è ormai entrato a far parte di diversi campi della cosiddetta cultura contemporanea come, per esempio,  l’arte e la fotografia. Non sempre esplicito il porno nell’arte ha creato una sottocategoria, ovvero il porno non porno, ed è questo il caso di Obscene Interiors, una serie fotografica a cura dell’artista sudafricano Brandt Botes anche conosciuto come Von Brandis.

Il nome spiega bene in cosa consiste questo lavoro un po’ datato di Von Brandis, infatti, scorrere le immagini mi ha fatto pensare molto a tappezzeria e arredamenti e molto poco alla pornografia.

Le silhouette degli attori che sostituiscono i loro corpi caldi, frementi e impiastricciati, rendono il porno molto ironico e, almeno a mio avviso, invitano a riflettere sulla censura e sul dire le cose non necessariamente in modo esplicito ma soprattutto sul liberare l’immaginazione, anche se dubito che un adolescente provi gusto a spararsi le pippe su immagini di questo tipo.

Guardate le altre immagini all’interno della galleria ma non illudetevi né una sola tetta e né un pistolino comparirà:

 

 

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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