Ode al niente
Ci sono dei giorni in cui non te ne frega niente di andare a lavoro perfettamente truccata. Ci sono dei giorni in cui il tuo unico desiderio è catapultarti dal letto, ritrovarti di fronte il tuo capo e guardarlo con un’espressione soddisfatta, rispondendo mentalmente all’insulto che gli leggi sul volto con una cosa del tipo: “no, i miei capelli non sono sporchi, sono vissuti e io no, non sono una stracciona ma una cazzo di rock star”. Lui in fondo lo sa, che io sono una cazzo di rock star ed è per questo che nonmi licenzia.
Ci sono dei giorni in cui l’eyeliner e lo smalto sono roba da fichetta secca, le macchie di dentifricio sul polsino non ti spaventano e abbinare i calzini è da mentecatti.
Ci sono giorni in cui tollerare gli accenti invece degli apostrofi è una cosa che non ti fa trasalire. Ci sono giorni in cui vorresti cominciare tutte le molte e-mail senza nessun “ciao” e i distinti saluti ti fanno incazzare. Ma chi cazzo ancora lo dice distinti saluti e a chi???
Ci sono giorni in cui rinneghi il tuo unico solo dio, Google, e la compulsante posta elettronica ti causa stitichezza.
Ci sono giorni in cui il senso dell’umorismo è il tuo sentimento più vivo ed è l’unica immagine che “se proprio devo” vuoi dare di te.
Ci sono giorni in cui il tg è quello dei Tre e Tre e Marco Travaglio è un uccello.
Ci sono giorni in cui essere donna è uguale a essere animale o sasso carta o forbice.
Ci sono giorni in cui non hai memoria di te ma solo del tuo naso.
Ci sono giorni in cui farti una doccia può essere l’unica fonte di ispirazione possibile ma, l’ispirazione non va oltre i tre righi.