Vuoi essere informato sui nostri Ticket Deals?
Iscriviti alla nostra newsletter.

* obbligatorio
Close

Oggi vi parlo di Art Room Project

Si parla di:

Start-up è il titolo della prima rassegna dedicata alle arti emergenti curata dal neocostituito collettivo curatoriale Art-Room.project presso Emmeotto Next, nella storica via Margutta a Roma.
Il nome dello spazio non poteva essere più adatto. Giocando sull’ambivalenza del termine inglese “next” risponde sia ad una vicinanza geografica con la galleria madre, ma soprattutto alla sfida lanciata dalle future tendenze artistiche contemporanee.
Il collettivo, composto da Isabella Indolfi, Silvia di Sabatino, Alessio Paciello e Pablo Mesa Capella però, è andato oltre ponendosi l’obiettivo di rompere anche con le tradizionali modalità di fruizione. Nelle loro intenzioni l’arte va intesa non come una dimensione di passaggio ma come momento di dialogo fra le varie forme espressive.

Gli artisti coinvolti, tutti rigorosamente under 35, utilizzano tecniche sperimentali e di ricerca nel campo della pittura, della fotografia, dell’installazione, della videoarte e della musica.
La scelta di collaborare con gli artisti più giovani è stata motivata dalla volontà della galleria di iniziare una ricerca di talenti da promuovere.
La rassegna, iniziata lo scorso 16 giugno con la mostra del pittore Federico Arcuri a cui si accompagnava la performance elettro acustica del trio ACRE sulle immagini del film muto “Berlino, Sinfonia di una città”, proseguirà fino al 28 luglio con una vera e propria festa in cui dj Fernandez Manetta accompagnerà le video proieizioni degli Oblivious Artefacts, collettivo che utilizza il video come strumento di indagine ambientale.

Il secondo appuntamento, quello dedicato alla fotografia ha visto come protagonista il giovane Chris Rain, il quale ha presentato un progetto in cui gli spettatori si sono trovati immediatamente immersi in una dimensione quasi surreale, un sogno in cui riconoscersi nel contrasto tra il nero profondo dei pigmenti di carbone, i sali d’argento delle fotografie e il bianco della pareti.
Il coinvolgimento sinestetico prosegue con la mostra di Daniele Catalli appena inaugurata e visitabile sino a fine luglio. L’artista proveniente dal mondo dell’illustrazione, interpreta tramite l’installlzione il tema delle Metamorfosi di Ovidio e l’attraversamento come esperienza sensibile e tangibile dell’opera d’arte. L’artista ha realizzato un’opera site specific di 2 metri d’altezza, concepita appositamente per lo spazio Emmeotto Next. Dopo la pausa estiva Art Room Project tornerà con nuovi progetti, occasioni di confronto sempre sul tema della contaminazione stilistica. Stay tuned.

Per chi volesse saperne di più: emmeotto.net

Marianna Fazzi

scritto da

Questo è il suo articolo n°13

Sullo stesso genere:

Community feedback