Opiemme in giro per l’Italia
L’artista torinese Opiemme, di cui avevate già avuto modo di leggere su ziguline, ha iniziato un tour artistico-poetico che lo porterà in giro per l’Italia. Da Torino a Pizzo Calabro, visitando amici e partecipando a manifestazioni artische, “Un viaggio di pittura e poesia” ci inonderà con i suoi fiumi di parole. ziguline sarà il suo diario di viaggio attraverso la voce di Claudia Losini che lo seguirà e ci racconterà il suo errare.
Opiemme e la sua nuova idea: portare la poesia di strada per le città italiane.
Vi ricordate di Opiemme? Il poeta e artista di base a Torino che crea splendidi dipinti con le parole. Perché le parole sono magia che crea un’immagine e lui è la mano che la concretizza.
Il nuovo progetto di questo ragazzo è imponente: “Un viaggio di pittura e poesia” è un viaggio per le strade italiane, partendo da Torino appunto, per arrivare fino a Pizzo Calabro con l’intento di creare delle pitture di parole che abbiano valore intrinseco con il luogo che le ospita. Secondo il principio della street art secondo cui l’opera deve scatenare una reazione, deve essere immediata ma deve anche perdurare, perché la poesia è eterna. E questa è poesia scritta sui muri, per i passanti, per i cittadini, per tutti.
1° Tappa : Torino
“il canto dell’acqua (del mare) termina sulla riva o nei cuori di chi lo ascolta?”
Bertolla è un antico quartiere dove un tempo potevi ammirare i lavandai stendere i panni al sole. Barca, invece, era quello dei barcaioli che “traghettavano”, come tanti piccoli Caronte, le persone lungo il Po. Queste due zone sono legate dall’elemento dell’acqua, la protagonista della prima stesura di poesie di Opiemme.
Grazie al contributo dei Bagni Pubblici di Via Agliè (una delle più interessanti associazioni torinesi che si occupa di valorizzare culturalmente i diversi quartieri della città) e alle tante mani di aiutanti provenienti da ogni parte del mondo, tra cui spicca l’egiziano Tarek con il suo irrefrenabile entusiasmo per il progetto, sta prendendo forma un fiume di parole di 7 km.
Che sia forse la poesia italiana a stencil più lunga del mondo? Buffo sperare come il valore culturale dell’Italia possa riaffiorare grazie all’impresa epica di un singolo, sulla scia di coloro hanno reso grande il nome della nostra penisola in secoli di letteratura.
Ovviamente come ogni idea, questa non nasce e muore su se stessa, ma ha il preciso scopo di suscitare domande, creare spunti di riflessione.
Durante il periodo di stesura in molti si sono avvicinati a Opiemme per chiedere, lamentarsi delle strisce pedonali o delle erbacce, per inveire contro il governo “ladro” e alle volte anche contro la nostra identità italiana, di individualisti e arraffoni (paradossalmente la conferma è che gli stessi che lo affermano, sono i primi a salvaguardare solo il loro piccolo lenzuolo di marciapiede).
Spesso gli venivano offerte bottigliette d’acqua, altre volte le persone si fermavano ed esprimevano la propria opinione sul lavoro.
Si ricrea così il piccolo universo del marciapiede: luogo d’incontro, di scambio di idee, di solidarietà, di domande.