Parabole fra i Sanpietrini | Soprailcielodisanbasilio
Il filosofo tedesco Walter Benjamin nel suo Berliner Kindheit um neunzehnhundert dice che “Non sapersi orientare in una città non vuol dire molto. Ma smarrirsi in essa, come ci si smarrisce in una foresta, è una cosa tutta da imparare. Ché i nomi delle strade devono suonare all’orecchio dell’errabondo come lo scricchiolio di rami secchi e le viuzze interne gli devono rispecchiare nitidamente come le gole montane”.
In una città grande come Roma ci sono molti luoghi in cui mi piace perdermi, luoghi in cui le persone si mescolano e creano un tessuto sociale fatto di incontri e scontri che attirano l’interesse di qualsiasi antropologo, anche quello un po’ sgangherato come me. A San Basilio ci sono stata solo una volta nella mia vita, ci sono finita quasi per sbaglio, qualche anno fa e guardandolo senza leggere i nomi delle strade mi è sembrato di essere in un punto qualsiasi della periferia romana. Palazzi alti e qualche giardino pubblico con i nasoni dove i bambini vanno a bere mentre giocano a pallone. Le periferie del mondo si somigliano, si rispecchiano tutte nella mente di un architetto un po’ distratto che si dimentica di dare colore.Le periferie del mondo somigliano a San Basilio, un quartiere a nord est di Roma, costruito dopo la seconda guerra mondiale con gli aiuti del Piano Mashall, dove si respira l’aria del quartiere popolare, quella che non vede il Colosseo ma lo sogna. A San Basilio è dedicato il primo spettacolo di Parabole fra i Sanpietrini, il Festival di teatro da Roma in fuori che si tiene al Forte Fanfulla fino al 25 Maggio 2013 con un ricco programma di dodici spettacoli proposti da compagnie teatrali provenienti da diverse città italiane, da Torino a Foggia, da Padova a Modena passando per Roma, Genova e Trento.
Tra queste compagnie c’è anche 20ChiaviTeatro di Roma, la quale lo scorso 8 febbraio ha aperto il festival con uno spettacolo intitolato Soprailcielodisanbasilio di e con Ferdinando Vaselli e con regia di Valentina Esposito, il quale racconta una storia legata alla cosiddetta seconda generazione, proprio come quella di Marko, un bambino figlio di migranti bosniaci che vivono nel quartiere di San Basilio. Con Soprailcielodisanbasilio il teatro racconta la città e le sue sfaccettature, le sue personalità come quelle interpretate da un bravissimo e simpaticissimo Ferdinando Vaselli, il quale diverte il pubblico raccontando della vita di quartiere e della scuola dove Marko vive e studia, assieme ad altri bambini della sua stessa età e origini diverse. Il mondo della seconda generazione viene vista attraverso gli occhi di questi bambini molto curiosi e attenti alle sfumature quotidiane mentre le diversità culturali e linguistiche si intrecciano il quegli spazi urbani in cui i sogni e le speranze si uniscono. Di cosa è fatto un quartiere popolare abitato da tante persone di diversa provenienza se non di tanti piccoli desideri accarezzati dal vento? Come quelli di Marko, figlio di seconda generazione, un bambino che non resta a guardare ma si rende partecipe di un mondo mescolato, un microcosmo di appartenenze e scambi reciproci di sogni e disillusioni. Un mondo tenero e frantumato, come uno specchio da cui tutti si riflettono.
Per saperne di più:
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