Partire è umano, ritornare è diabolico | Leo
Storie di migrazioni nell’era digitale, di Erasmus e cosmopoliti, traslocatori di professione e sognatori per necessità partiti per mete lontane e tornati alla base come in un videogioco che parte dall’ultimo livello e arriva alla partenza, che altro non è che un inizio più insolito degli altri. A casa hanno trovato ad aspettarli convivenze anacronistiche con genitori che ti chiamano alle undici per sapere dove sei, amici lontani o partiti, luoghi di sempre che di sempre non sono più, vite e lavori dei sogni da ricreare da zero, vecchie abitudini da sistemare nel vecchio armadio a due ante, allucinazioni lucide delle esperienze trascorse. Ma anche passione, ostinazione e un po’ di saggezza comprata con i souvenir in aeroporto prima di ripartire. Dal mondo all’Italia, dalla grande città al piccolo paese, dal fuori al dentro, le facce e le voci di chi fa il percorso inverso e sfugge ai racconti dei media. Emigranti di ritorno. R-emigranti.
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Voi credete nel potere terapeutico delle rubriche di Ziguline? Io sì, e pare non sia l’unica. Ma non diamo tutti i meriti alla nostra redazione di meravigliosi multitasker cervellotici. Ricordiamo che questo progetto prende il nome da una caramella vitaminica a forma di biglia, un barlume di colore tra i banconi asettici delle farmacie per tutti i bambini cresciuti con Bim Bum Bam.Rimaniamo in ambito attività commerciali-barra-positività ed andiamo a conoscere un ragazzo nato con la camicia tra le camicie a Gioia del Colle, provincia di Bari, Leo Colacicco. Leo studia a Milano e lavora per una delle divinità degli shopping-addicted, ovvero Yoox. Quando “giù a casa” serve una mano Leo ritorna portando con se tutto quello che ha imparato, lo unisce a quello che conosce da sempre e nel 2010 crea LC23, un marchio a cui affianca subito un e-shop del capo d’abbigliamento più complicato che ci sia rendendo very easy anche quello che non lo è.
Dopo aver studiato e lavorato a Milano sei tornato a Gioia del Colle. Scelta strategica o irrazionale?
Sicuramente scelta strategica! Sono tornato da Milano per due motivi principali: perché non c’erano più i presupposti per continuare a lavorare in Yoox e poi perché mio padre aveva bisogno di una mano nella sua azienda.
Parlaci di LC23…
LC23 è nato per gioco il 16 Dicembre 2010: ho deciso di mettere su un mio marchio, sulla base del fatto di avere una mamma (fantastica) camiciaia da 30 anni e sulla base del fatto di avere acquisito grazie all’esperienza in Yoox una buona conoscenza del mondo e-commerce. Nasce così contemporaneamente a LC23, www.lc23.it, un sito di e-commerce dove è possibile acquistare le mie creazioni. Ovviamente alla fine del 2010, dopo la scelta di partire subito con un sito del genere, sono stato preso quasi come “un fuori di testa” …ma ora posso dire di essere super soddisfatto della mia scelta visto che ricevo abbastanza frequentemente ordini online e non solo dall’Italia! Ho cominciato con la camicia perché sono nato tra le camicie, vista la professione di mia mamma ma ho in poco tempo allargato la produzione anche ad altri capi come tshirt e felpe… e chissà che presto non escano fuori altri capi!
Che approccio credi abbia il pubblico italico con l’acquisto on-line?
Siamo sicuramente molto indietro rispetto agli internauti degli altri grossi paesi europei, come Regno Unito, Germania, Paesi Scandinavi ma sicuramente qualcosa si sta muovendo anche in Italia! È soprattutto la paura al pagamento online a frenare ancora l’italiano (purtroppo), ma io credo e spero che presto comincerà anche a fare la spesa online!
Quali sono le gioie e le scocciature del gestire un tuo e-commerce?
Le gioie sono sicuramente ricevere ordini da paesi esteri (mi è capitato ricevere ordini da Germania, Regno Unito, Olanda), ma soprattutto da persone sulle quali cominci a farti domande del tipo “ma come diavolo ha fatto questo ragazzo a venire a conoscenza di me e del mio marchio?”. È troppo bello, davvero! Le scocciature, se così le vogliamo chiamare (ma se cominci un’avventura di e-commerce le devi mettere ampiamente in conto!), sono sicuramente i minuti/ le ore passate ad aggiornare il sito (schede prodotto, misure, prezzi), prima ancora di vederlo bello pronto per la nuova collezione!
Per iniziare un’attività come la tua quanto conta essere audaci e mettere da parte la paura dei rischi?
Sicuramente tanto, anzi tantissimo, per l’investimento economico che si va ad affrontare, che non è proprio piccolissimo, anche perché almeno all’inizio si va ad investire al buio, su quantità che si prevedono ma sulle quali non hai assolutamente nessuna certezza. Però io ho sempre sostenuto la teoria secondo la quale se credi in un progetto e soprattutto se ci metti passione, puoi arrivare davvero lontano!
C’è qualcosa che hai imparato a Milano (e forse non avresti potuto imparare in nessun altro posto)?
Sicuramente lì ho imparato tantissimo, sia a livello tecnico (l’esperienza in Yoox mi ha formato come meglio non sarebbe stato possibile in Italia dal punto di vista di nozioni relative al mondo e-commerce), che a livello umano perché l’esperienza anche solo di vivere a Milano secondo me ti apre la mente, ti avvicina a persone con grandissime capacità dalle quali c’è da imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.
Dove e come ti piace immaginare il tuo futuro?
Il futuro me lo immagino non troppo diverso dal presente: spero ancora di poter vivere in futuro nella mia amata Puglia, vicino ai miei affetti con la possibilità di viaggiare spesso e visitare spesso posti nuovi, perché credo che viaggiare, scoprire nuovi posti, conoscere nuove culture sia la cosa più bella del mondo!
Hai una storia da emigrante atipico da raccontarci?
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