Pittura estrema a Piazza Colonna, va in scena Futuroma
A cento anni esatti dalla pubblicazione del Manifesto Futurista, 20 febbraio 1909, Roma decide di rendere omaggio ad una delle correnti artistiche più controverse del secolo scorso, che ha affascinato poeti, intellettuali coinvolgendo, naturalmente le arti visive, narrative, musicali, pittoriche e chi più ne ha, più ne metta. Il Futurismo è stato spesso anche sinonimo di ideologia di guerra, ma io credo, piuttosto che i futuristi altro non fossero che dei fantastici sognatori, che guardavano al futuro con una grande speranza, con grande entusiasmo, con una gioia e con una innocenza quasi, che, al contrario, la guerra annientò!
Nell’èra della rivoluzione tecnologica, della grande industria e del progresso, il Futurismo coltiva il mito della velocità e del dinamismo, affermando la visione di un uomo nuovo fortemente proiettato nel futuro, in un futuro inteso come traguardo di un agonismo esistenziale che si realizza nell’elaborazione di forme espressive radicali e non conformiste. Così dopo cento anni, molti artisti protagonisti di quell’epoca “veloce e disordinata” sono tornati a vivere nel freddo palcoscenico che offriva loro la città eterna.
Molte le iniziative e le performance previste per questa fredda serata romana, traffico bloccato (ne sarebbero stati contenti i futuristi?), giochi di luce che uniscono piazza Venezia a Piazza del Popolo, molta l’affluenza e la partecipazione (segno buono in questi giorni segnati dalla crisi, ma i cui si ha ancora fame di cultura), freddo: ho assistito alla danza della locomotiva, ai frizzi e lazzi di Petrolini, sono salita sulla Bugatti di Tamara de Lempicka, sono stata rapita, come Boccioni, dai rumori della strada.
E poi c’era un uomo volante Giuliano del Sorbo che ha dipinto sospeso in aria una tela bianca (a mio modo di vedere ENORME!) accompagnato dalla musica di un pianoforte, uomo sospeso nell’aria fredda della notte, neo futurista, giovane sognatore che ha saputo ricalcare lo spirito futurista, ricreare la magia. Gli occhi dei presenti erano rivolti in aria ad assistere al crescere dei segni fino ad esplodere in un caloroso applauso alla fine dell’opera. Quant’è stato futurista! Bellissimo!
Naturalmente non finisce qui, FutuRoma, come in altre capitali europee, continuerà per altri due mesi, e c’è anche una mostra ufficiale alle Scuderie del Quirinale, aperta fino al 24 Maggio… vi chiedo allora di andare a respirare l’aria e l’energia del futuro.