Pizze a portfolio, Iabo alla conquista di NY
The Armory Show è una delle fiere dedicate al meglio dell’arte contemporanea internazionale del ventesimo e del ventunesimo secolo, tra le più importanti al mondo, si tiene ogni anno a New York ed ospita più di 160 gallerie provenienti da ogni parte del mondo. Nel 2006 è stata visitata da oltre 56.000 persone, di cui quasi la metà arriva dall’Europa. Chi si occupa d’arte seriamente, in quanto artista, gallerista, collezionista, giornalista o critico non può mancare ad un appuntamento del genere, sarebbe come per un cattolico non andare alla messa di Natale. Praticamente un’eresia.
Il nostro artista preferito, Iabo, in questo senso, è un vero fanatico e ad un certo tipo di celebrazioni proprio non sarebbe potuto mancare. Ecco pronte le valige e via per qualche settimana in pellegrinaggio nella Betlemme degli artisti con un solo preciso obiettivo, lasciare il suo personale souvenir ai business man dell’arte per i quali ha preparato una performance degna delle grandi occasioni. Se vi dico “Pizza a Portfolio”, non viene in mente niente? Se siete napoletani o dei cultori della pizza avrete sicuramente pensato alla “pizza a portafoglio”, la pizza ripiegata su se stessa a mò di portafoglio che a Napoli si è soliti mangiare in piedi, per strada, avvolta in un pezzo di carta grondante d’olio e pomodoro. Iabo ha pensato bene che per presentarsi ad un evento del genere ci volesse qualcosa di più di un semplice cv ben impaginato, come la stragrande maggioranza dei suoi colleghi sarebbe solito fare in circostanze analoghe.
Iabo al solito portfolio ha aggiunto il suo tocco personale preparando 50 DVD contenenti una carrellata dei suoi lavori, a cui ha “allegato” una pizzetta da buffet (a memoria della pizza a portafoglio) sottovuoto. Eat your pizza when you see my portfolio, queste le uniche istruzioni che accompagnano l’originale packaging che solo un creativo made in naples avrebbe potuto sfornare (ci sta proprio bene). Ecco che una semplice presentazione dei suoi lavori diventa una performance, destinata a far parlare di sè dentro e fuori dell’evento espositivo tra i più importanti al mondo. Già mi immagino la faccia di ignari galleristi giapponesi, spagnoli, inglesi ed americani, non certo nuovi a stranezze di artisti e presunti tali, ma che difficilmente avrebbero immaginato che uno sconosciuto si sarebbe potuto presentare al proprio stand con tanto di pizza sfornata qualche ora prima in un’altra capitale, famosa per un’altra prestigiosa forma d’arte, quella dell’arrangiarsi.
Eccovi il video in esclusiva che il nostro pizzaiolo di fiducia ci ha mandato
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