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Poi ci sono quelli di Resina

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Si parla d’arte, tutti in piedi! Perché c’è dell’arte nel mettersi lì a creare qualcosa dal nulla, dargli una forma, uno scopo e un nome. Con una metodica da bottega rinascimentale e spirito cooperativo. Resina nel nostro caso, è una fanzine autoprodotta da un gruppo di coraggiosi e giovani artisti che hanno deciso da subito di confrontarsi con il mondo dell’editoria indipendente. Difficile? Impossibile? Come dicono i venditori televisivi “provare per credere”, leggendo questa intervista a uno dei fondatori, e vi affaccerete sul mondo delle autoproduzioni, delle speranze e della tenacia di romantici artisti.

Come e dove è nata Resina? Non esistono due numeri precedenti?

Resina nasce da una nostra idea all’interna della Scuola del Libro di Urbino. Il nostro gruppo, inizialmente composto da 25 studenti, ha lavorato unito fino alla pubblicazione dei primi due volumi (resina ½ e 2/2). Successivamente a questa sperimentazione abbiamo pensato di creare una vera e propria Autoproduzione avvalendoci della collaborazione del fumettista Alessandro Baronciani.
L’esordio del primo numero di Resina avviene al Festival “Internazionale di Fumetto BilBolBul 2011” a Bologna. Il riscontro è stato superiore a ogni nostra aspettativa, sia in termini di critica che di vendite.

Lo staff di Resina

Chi e quanti sono i fondatori?

Attualmente il gruppo è ridotto a nove unità. Curiamo tutto dell’Autoproduzione dal progetto, alla realizzazione grafica. I principali organizzatori e coautori sono tre: Stefano Chichì, Laura Fuzzi, Valeria Prosperi. Altri collaboratori sono: Elisa Baldassarri, Davide Borgogelli, Elisa Mossa, Alessandra Maccari, Rojna Bagheri, Simone Quercini.

Quale è il percorso tecnico che avete seguito per la realizzazione di questo primo numero? Che difficoltà avete incontrato e quali consigli dareste a chi realizza per la prima volta una fanzine cartacea?

Durante la nostra prima riunione abbiamo “eletto delle figure rappresentanti” e ci siamo divisi parte dei compiti. Abbiamo parlato di cosa esattamente volevamo fare, dove il nostro lavoro doveva finire, cercando di capire a quale tipo di pubblico volevamo indirizzarci. Poi siamo passati alla parte più tecnica: numero di pagine con cui volevamo andare in stampa, il formato, se realizzarlo a colori o meno. I preventivi per le stamperie sono partiti subito. Nel frattempo ogni membro del gruppo disegnava e si confrontava con gli altri.
Un elemento fondamentale è stato quello di stabilire i ritmi di lavoro e le scadenze.
Ciò ha fatto in modo che Resina si sia trasformato da un progetto scolastico ad un vero e proprio lavoro di gruppo. Grazie alla scuola, ci si poteva vedere tutti i giorni, e sistemare fino ai più piccoli particolari di ogni cosa. Ora siamo dispersi tra Marche e Romagna, tra chi lavora e chi studia. I problemi maggiori sono dovuti all’organizzazione tra di noi. Spesso adoperiamo i social network che ci permettono di relazionarci in modo pressoché immediato. Saltuariamente la casa di Stefano è diventata il nostro punto di ritrovo per discutere, progettare e approfittare della sua dispensa di biscotti e patatine! Alessandro Baronciani ci ha fornito il supporto tecnico, oltre ad aver svolto la funzione di editor. Ma il suo ruolo non si è fermato a solo questo. Ci ha lasciato numerosi e utili consigli spaziando dalla narrazione alla grafica.

Per chi volesse realizzare una nuova fanzine consigliamo innanzi tutto di non arrendersi alla prima difficoltà. Partire con le idee chiare nella testa, circondarsi di persona che si rispettano tra di loro, e soprattutto che prendono seriamente il progetto che deve nascere. Quando esiste un armonia giusta, in un gruppo, le cose diventano più facili da portare avanti. Capire a chi può interessare il progetto e come poterlo distribuire. Bisogna ragionare come se si avesse già il prodotto finito tra le mani. Inoltre bisogna considerare anche il fattore economico, dato che le autoproduzioni, in quanto tali, si pagano inevitabilmente di tasca propria.

Resina ed altri fumetti

Che vantaggi e svantaggi si incontrano dovendo gestire a più mani, e più teste, un progetto come questo?

Alcuni vantaggi sono: avere a disposizione più menti creative, in grado di partorire idee più o meno buone, ma che insieme si compensano o fanno scattare idee ancora più speciali. La divisione del lavoro, giudizi e critiche utili a far crescere il prossimo. Uno svantaggio, è quello che, avendo tante idee diverse, a volte certe proposte appaiono inconciliabili. Tale limite può trasformarsi in un vantaggio: idee diverse sono sinonimo di ricchezza e di spirito propositivo. Un altro svantaggio è quello di non riuscire a rispettare le date di consegna.

Quali sono le vostre fanzine di riferimento? O quelle che vi piacciono e non avete paura di pubblicizzare spudoratamente?

Canicola, l’intramontabile, è una nostra grande fonte di ispirazione, e così anche i Super Amici e Papièr Gache. Ultimamente abbiamo fatto conoscenza di tante nuove autoproduzioni e delle loro redazioni. Ragazzi più o meno nostri coetanei e nei quali nutriamo massima stima: Teiera, Burp!, Delebile e Tentacoli.

Domandona: meglio cartacea o online?

Il web è la migliore pubblicità al momento, è gratuita e offre grande visibilità. Ma niente può sostituire il piacere di tenere fra le mani un libro stampato, sentirne il peso, odorarne le pagine, incollare gli occhi sulla carta e controllare fino all’ultimo dettaglio della stampa. Il problema è che le fanzine spesso sono distribuite in pochissime librerie seminascoste e conosciute solo da pochi appassionati.

Come descriveresti le storie contenute nella fanzine?

Ogni storia ha la sua origine precisa. Ci sono racconti lunghi, ci sono episodi di quotidianità, ci sono espressioni di un piccolo mondo individuale, che cerca di farsi strada nelle menti altrui. Il bello di Resina è che ogni autore si differenzia dall’altro sia per la storia rappresentata, che per lo stile del disegno. In ogni storia emerge il carattere dell’autore.

 

un fumetto di Simone Quencini

Autori di riferimento o che stimate?

Alessandro Baronciani, sia per la sua continua disponibilità, sia per la passione che ha continuato ad alimentare il nostro lavoro. Stimiamo anche altri autori italiani che abbiamo avuto occasione di conoscere più o meno personalmete: Tuono Pettinato, Giacomo Nanni, Gipi, Ericailcane, Blu, Guido Scarabottolo, Zograf, Toccafondo. Inoltre alcuni autori noti ex-studenti della Scuola del Libro:Mara Cerri, Magda Guidi, Marco Smacchia, Simone Massi. Artisti contemporanei che ci appassionano: M.Abramovich, Cattelan, Viola, Giacometti ecc, senza contare numerosi mangaka: Takehiko Inoue, Masamune Shirow, Katsuhiro Otomo, Hirohiko Araki, Akira Toriyama.

Quali spazi, festival o eventi esistono in Italia che possono aggregare il mondo dell’autoproduzione e dei fumetti? All’estero?

Esistono festival del fumetto in molte città italiane come a Lucca, Cesena, Fabriano, Bologna, Roma, Napoli, Milano, per citarne alcune. Nella maggior parte di questi eventi,negli ultimi anni si sono moltiplicati gli spazi dedicati a chi fa autoproduzione. Anche se partecipare non è economico, e spesso accade che si debbano affittare dei posti assieme ad altri gruppi. Ma partecipare è importante per poter far conoscere il proprio prodotto al maggior numero di persone possibile.
All’estero non è molto diverso, in tutte le principali città europee (soprattutto francesi e tedesche) esistono festival del fumetto. Angoulémé è di certo il più importante e conosciuto.
Poi in Italia esistono molti centri sociali che fanno da solido supporto alle autoproduzioni, sia per la distribuzione che per spazi-evento per mostre e presentazioni. Alcuni di questi centri a volte fagocitano piccoli festival, in cui spesso si fanno nuove conoscenze. L’ultimo a cui abbiamo partecipato è stato RIParte di Fabriano.
Ci sono anche diversi locali e librerie che offrono le stesse opportunità, ma con un’ipotesi di pubblico meno ampia.

A quando il prossimo numero?

In questi mesi abbiamo curato l’ aspetto promozionale di Resina, organizzando mostre, eventi e partecipazione alle fiere del fumetto italiano. Il prossimo numero è già in produzione, e si spera di riuscire a stamparlo attorno alla fine di ottobre; ma dipenderà dal numero di frustate per ogni autore.

Per chi volesse saperne di più: resina-resina.blogspot.com

Enrico

scritto da

Questo è il suo articolo n°18

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