Professione gallerista, prima parte
Lo scorso week end ziguline ha fatto un giro ad Arte Fiera/Art First 2010, a Bologna. Approfittando del fatto che un intero padiglione era dedicato alle giovani gallerie, quelle cioè attive sul mercato da pochi anni, abbiamo voluto chiedere qualche consiglio ai galleristi del sud Europa nel caso che qualcuno di voi non avesse ancora deciso cosa fare da grande ma si vedrebbe bene a vendere tele bucate da 800 mila euro. Se il gallerista rientra nella rosa dei lavori che non vi dispiacerebbe fare vi consiglio di prendete bene nota di quanto vi verrà detto da chi è ormai sulla piazza già da qualche anno.
Miguel Angel Sanchez, ADN Gallery, Barcellona, fondata nel 2003
Perchè hai aperto una galleria d’arte?
Unicamente per passione personale.
Quando hai iniziato hai trovato un mondo dell’arte chiuso ed elitario o sei stato subito apprezzato e accolto?
Così così. Direi che è abbastanza difficile ma che si può fare!
È difficile il rapporto con gli artisti dal punto di vista commerciale?
Paradossalmente a volte sono gli artisti stessi a pensare all’aspetto commerciale! Gli artisti non sono poi così innocenti come pensi. Bisogna essere capaci di trovare un equilibrio giusto tra la creazione artistica e il riscontro commerciale. Ma quando selezioniamo un artista non è mai perché sappiamo che ci farà vendere tanto. Ci poniamo sempre con l’amore verso l’arte ovviamente.
Quando hai aperto hai cercato dei fondi? E come è il vostro rapporto con il territorio?
No. Non ho avuto bisogno di cercare appoggi economici. Ma so che la regione Catalunya prevede dei finanziamenti e dei rimborsi anche per le fiere appunto o per i materiali che servono alle gallerie.
Cosa diresti ad un giovane che vuole aprire una galleria?
Di studiare bene il mercato dell’arte almeno per tre anni e di iniziare con pochi artisti.
Manuela Esposito, NOT Gallery, Napoli, fondata nel 2004
Perchè hai aperto una galleria d’arte?
Perchè la mia sfida personale era fare il lavoro che mi piaceva.
Quando hai iniziato hai trovato un mondo dell’arte chiuso ed elitario o sei stato subito apprezzato e accolto?
Riuscire a portare avanti il proprio lavoro ed affermarsi è una cosa che richiede tempo, è difficile all’inizio, soprattutto se lavori con artisti molto giovani. Non è stato semplice, siamo in momento di consolidamento ma abbiamo già dei riscontri importanti anche con artisti che abbiamo lanciato proprio noi.
E’ difficile il rapporto con gli artisti dal punto di vista commerciale?
Beh è certo che quando un artista si rivolge a noi è perché vuole essere commercializzato, sicuramente il gallerista deve essere capace di seguire la crescita dell’artista e saperla valutare. Ci sono artisti che hanno più chiara la situazione del mercato ma siamo giovani sia noi che gli artisti non possiamo pretendere di avere un peso rilevante!
Quando hai aperto hai cercato dei fondi? E come è il vostro rapporto con il territorio?
Sul territorio abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con i giovani artisti e non che hanno sempre considerato la galleria come un punto di riferimento anche solo per risolvere dei dubbi riguardanti il mondo dell’arte. Non abbiamo preso nessun tipo di fondo pubblico né finanziamento.
Cosa diresti ad un giovane che vuole aprire una galleria?
Di credere sempre in quello che si porta avanti, non lasciarsi influenzare e tenere duro.
A breve la seconda parte.