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Quale educazione per Marte?

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Dal 9 giugno al 9 luglio Nomas Foundation ospiterà la mostra che racconta e documenta le fasi del laboratorio tenuto lo scorso inverno dall’artista Valerio Rocco Orlando nelle classi di alcuni licei della città di Roma.
Parafrasando il titolo della mostra di Dominique Gonzalez-Foerster Quelle architecture pour Mars? (2001), Quale educazione per Marte? è il tentativo di sperimentare un modello alternativo di trasmissione di conoscenze e di rapporti all’interno dell’istituzione scuola, attraverso il modello laboratoriale.
Così come il filosofo della scienza Bruno Latour, nel suo libro “La vie de laboratoire” (1979), aveva analizzato le scoperte scientifiche, attraverso lo studio delle relazioni degli scienziati tra di loro e con le loro famiglie e i loro amici, in modo simile Quale educazione per Marte? ha analizzato l’istituzione scuola, attraverso l’esame dei rapporti esistenti tra gli studenti che la vivono ogni giorno in prima persona.

Nel corso del workshop, gli studenti, insieme all’artista, hanno discusso in seduta intima e informale i meccanismi alla base delle relazioni che intercorrono nella scuola e hanno raccolto storie, a partire dall’analisi dei luoghi che le attraversano. L’obiettivo era di attivare, attraverso interviste individuali realizzate in modo omogeneo (riprese con medesime inquadrature e luci), un gioco di specchi che riflettesse la molteplicità dei rapporti alla base della formazione sentimentale e gnoseologica degli studenti.
La trascrizione delle conversazioni ha costituito poi il canovaccio necessario per strutturare l’editing del video, che è stato montato come un dialogo a più voci.

“Dopo aver rielaborato e rieditato i materiali raccolti durante gli incontri con gli studenti, l’installazione video, la grande bacheca a parete con testi e fotografie e la scritta al neon diventano il diario e lo specchio delle relazioni che abbiamo costruito in questi mesi e delle riflessioni sui rapporti all’interno della scuola.
La mia appropriazione e rielaborazione delle storie raccontate dagli studenti verranno restituite sotto forma di un dialogo corale, con l’intento di ricomporre nel percorso espositivo diverse fasi in cui la storia personale si fa universale, il racconto canovaccio con cui si potrà confrontare anche lo spettatore”. Valerio Rocco Orlando

In contemporanea con la mostra alla Nomas Foundation, l’11 giugno 2011, ultimo giorno di scuola, saranno distribuiti, all’uscita delle scuole superiori romane, dei ciclostili colorati con una selezione delle conversazioni effettuate durante il laboratorio. Contestualmente a quest’azione performativa, un plico contenente documenti e testimonianze prodotti dagli studenti e raccolti dall’artista durante i mesi dei laboratori, verrà recapitato al Ministero della Pubblica Istruzione.

Valerio Rocco Orlando (Milano, 1978) esplora, attraverso articolate installazioni visive e sonore, la complessità delle dinamiche relazionali e identitarie nella società contemporanea. Dopo una laurea in Drammaturgia all’Università Cattolica di Milano e un master in Regia Cinematografica al Queen Mary University of London, l’artista nel 2009 ha vinto il premio Iscp New York promosso da Parc/Seat/Gai e nel 2011 un Civitella Ranieri Foundation Visual Arts Fellowship.

Il gran capo

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Questo è il suo articolo n°3459

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