Questo è Painè Cuadrelli
Ciao Painè, è un vero piacere per me intervistarti, quando ero a Milano non mi perdevo mai i dj set dei Maniaci dei Dischi al Cox, per me erano appuntamenti imperdibili. A proposito come hai preso la notizia della chiusura del “Conchetta”?
L’idea dietro al dj set e alle produzioni dei Maniaci Dei Dischi è semplice: far ballare mischiando tutti i sapori che ci piacciono, sommando ritmi e stili, senza limitarsi ad un genere ma condividendo con il pubblico musiche che troviamo e scopriamo. Lo sgombero di Conchetta è stato un brutto colpo. Un gesto violento e un segnale allarmante sul rapporto tra istituzioni e cultura a Milano. Per fortuna, almeno al momento, l’attività è ricominciata.
E gli altri tuoi soci che fine hanno fatto (Fonx, Herrera, Bombo..) vi
capita di esibirvi ancora insieme?
Per questioni di distanza (gli altri sono di base a Pisa, io a Milano) ci incontriamo a momenti alterni. Roberto Fiorentini aka Bombo è molto attivo nel suo studio nella produzione di musica e colonne sonore. Herrera sta continuando le sue produzioni hip hop. Con Fonx, anche lui dedito a produzioni e dj set, suoniamo appena possibile. Recentemente in Cox e prossimamente a Milano, per un’evento-benefit il 28 marzo.
Dando uno sguardo al tuo curriculum di Dj/Produttore/Sound Designer di lungo corso, ho notato che in quasi vent’anni di attività hai girato un bel po’ di posti, in diverse parti del mondo. Che idea ti sei fatto in merito alla cosiddetta “Club Culture” d’oltre oceano rispetto a quella europea ?
La cultura è Cultura ovunque. Maiuscola o minuscola, americana o europea, non trovo particolari differenze. Ovunque ci sono piccoli (o più vasti) gruppi di appassionati che seguono le varie scene musicali. In Canada ho trovato molti entusiasti di funk e jazz, così come a New York, Londra, Budapest, Parigi.
Dell’Italia cosa mi dici? Cos’è secondo te che ci contraddistingue rispetto agli altri paesi? Esiste un “Italian style” nella cultura del Clubbing?
In Italia cìè una lunga tradizione di dance music. Dagli storici club e dj degli anni ’70 e ’80 ai nuovi fenomeni. Gli italiani del clubbing sono passionali e schizofrenici, intenditori o modaioli. E’ impossibile generalizzare. Certo è che di produttori e dj di qualità ne abbiamo molti, dalla house al funk, al dubstep.
Ho notato che non sei sceso più in giù di Roma nelle tue esibizioni come DJ. Painè, cosa ti hanno fatto i meridionali? Su confessa.
Le informazioni che hai sono incomplete: ho suonato lì è più volte in Sicilia, soprattutto ai Mercati Generali di Catania, ma anche a Palermo, Napoli, Bari, Potenza, Latina.. Devo dire che ho sempre trovato un pubblico interessato e curioso.
A noi di ziguline piace “indagare” sul mondo degli eventi nel loro complesso, cercando di approfondire su quella che possiamo considerare la cultura dell’intrattenimento. Quali sono o quali sono stati gli eventi che hanno caratterizzato la “scena” musicale italiana per quel che riguarda ovviamente il tuo campo? E quali gli anni in cui secondo te c’è stato un maggior fervore dal punto di vista creativo e anche culturale?
Ho avuto la fortuna di iniziare a fare il dj professionista a metà anni ’90, vivendo a pieno varie ondate di stili musicali. Inizialmente mi sono appassionato di rare groove grazie all’avvento dell’acid jazz (Talkin’ Loud, Soul Jazz), poi è venuto l’instumental-hip hop (Mo’ Wax, Ninja
Tune), la jungle/drum’n’bass e poi l’ondata del nuovo jazz/funk elettronico. Negli anni ho assistito e partecipato a serate memorabili: Dj Food al Maffia (95), Breathless al Tunnel di Milano (la serata che organizzavo con Lele Sacchi dal ’96), le serate Guidance in Pergola a Milano, Agatha a Roma, Xplosiva a Torino, Home a Catania, i grandi eventi drum’n’bass degli anni ’90. i primi Netmage a Bologna… tante serate importanti. I momenti di picco creativo e culturale vanno e ritornano, quindi certamente ricordo con piacere gli anni ’95-’97 ma tutt’ora ci sono molte cose interessanti che succedono.
A quali eventi internazionali sei rimasto più legato? Chi sono secondo te i paesi con il più alto livello di innovazione e sperimentazione in questo campo?
Sonar, Ars Electronica, Netmage sono festival da sempre interessanti per scoprire nuovi scenari, gruppi e realtà. Per quanto riguarda l’innovazione, in Olanda, Inghilterra, Austria, Germania e Spagna c’è molta attività creativa ed appoggio dalle Istituzioni (pubbliche e private). L’Italia, per quanto riguarda gli artisti, non è da meno.
Tu come stai vivendo questo periodo di “crisi”? Non mi dire che c’è crisi anche nel mondo dell’intrattenimento.
La crisi c’è ovunque, nessuno è scollegato ai sistemi economici che regolano la vita di tutti, Serve moltà perseveranza e creatività per farcela. Personalmente da sempre cerco di trovare più strade da percorrere, creativamente e lavorativamente. Fino a qui tutto bene.
A me sono sempre piaciute le location “informali”, tipo spazi autogestiti, spazi industriali riadattati e roba del genere. Qual’è per te il contesto dove ti senti più a tuo agio e maggiormente ispirato?
Sicuramente sto molto bene nei luoghi che hanno una storia come Cox 18, ma anche i club più tradizionali o gli eventi estemporanei, se sono costruiti con intelligenza. Però quello che fa la differenza è il pubblico: se le persone che vengono alla serata sono curiose e aperte, va tutto ottimamente.
Spesso ci capita di chiedere a chi opera nel mondo degli eventi, quali sono gli ingredienti necessari a far si che un evento riesca bene. Secondo te qual’è la formula chimica da rispettare per far divertire la gente?
Qualità.
Segnalaci qualche evento interessante in Italia e in Europa a cui vale la pena partecipare.
Elita Festival ad Aprile a Milano, poi Sonar a giugno a Barcellona, Ars Electronica a settembre a Linz.
Beh! non possiamo terminare questa intervista senza chiederti dove possiamo venire a sentire nei prossimi mesi.
Allora: durante il Salone del Mobile di Milano (22-27 Aprile) presenterò il nuovo capitolo del mio progetto “Music For The Middle Of The Night“, (www.musicforthemiddleofthenight.com), prossimamente ci sarà un nuovo episodio di DIG DEEP, serata dedicata alla cultura del disco in vinile, che organizzo (www.compl8.com/digdeep) poi tenete d’occhio www.compl8.com o myspace.com/compl8music per le date
Grazie per la disponibilità.
Grazie a voi e ai lettori.