Questo non è un pop-corn
Ma una scultura in marmo, di Carrara per l’esattezza, frutto del genio creativo di un “certo” Fabio Viale, artista e scultore Cuneese che a trentatré anni d’età si è saputo conquistare l’attenzione di istituzioni e galleristi di livello internazionale. Le sue continue mostre tra Venezia, San Pietroburgo, Londra, Milano e New York ne sono la prova più evidente. Se poi aggiungiamo che Fabio prima di essere “scoperto” sbarcava il lunario realizzando imitazioni di opere scultoree, il falsario d’arte per intenderci, essendo questo l’unico modo per sfruttare una rata capacità tecnica nella lavorazione del marmo, direi che il quadro si fa alquanto interessante.
Ma la sua non è certo una storia di sola abilità o fortuna. Fabio Viale è uno dotato anche di un altro paio di attributi (non meno importanti di abilità tecnica ed estro creativo) che gli hanno permesso, da solo, di conquistarsi la “patente” di artista. Quando ancora viveva di riproduzioni di falsi, nonostante le sue tasche fossero quasi sempre al verde, ebbe la sfrontatezza di andare a Carrara e chiedere un blocco di marmo di cinque tonnellate, che neanche lui oggi sa bene perché gli venne dato. Fatto sta che da quel pezzo di marmo bianco ne cavò fuori una barca, si avete capito bene, un gozzo di 2,50m al quale successivamente ha collegato un motore ad elica e lo ha fatto navigare nelle acque del Po facendo a brandelli i dubbi e le perplessità dei molti che mai avrebbero creduto che un pezzo di marmo potesse galleggiare. Da quella navigazione nel fiume Po, di polvere di marmo, potremmo dire, ne è passata.
Da quel momento la carriera di Fabio ha subito una decisa sterzata riuscendo finalmente ad ottenere la fiducia e l’appoggio di un gallerista torinese prima, di un gallerista newyorchese poi, grazie ai quali poté dare un taglio al vecchio lavoro di falsario e fare l’artista a tempo pieno. Nella storia di Fabio Viale ci vedo una lezione molto precisa che potrebbe valere per chiunque abbia in testa un obiettivo preciso, ed intenda raggiungerlo. La storia di molti artisti e persone di successo ci insegna che bisogna saper rischiare in prima persona, investire tutte le proprie risorse pur di realizzare qualcosa di assolutamente eccezionale rispetto a ciò che si è sempre fatto.
Non è detto che il risultato sia uguale per tutti, ma di sicuro è una strada obbligata se si vuole ottenere l’attenzione di qualcuno che potrebbe spianarci la strada verso la realizzazione dei nostri obiettivi. Lo stesso Fabio in una delle sue tante interviste ha affermato che se non fosse stato per quel blocco di marmo, da cui è poi nata la performance “AhGalla”, probabilmente oggi avrebbe continuato a fare statuette.
Per chi volesse trarre insegnamento ed ispirazione fabioviale.com