Reclaim your wall…and your theatre!
“Riprendiamoci il Valle” è lo slogan e l’appello firmato una lunga lista di attori, a cominciare da Elio Germano, Emma Dante, Ascanio Celestini, Franca Valeri, Sabina Guzzanti e molti altri, che lo scorso 14 giugno 2011 ha occupato il Teatro Valle, il più antico teatro della capitale ancora in uso fatto costruire dai Marchesi Capranica del Grillo nel lontano 1726. Il comitato che continua ad occupare il Valle è composto dai lavoratori e tecnici del teatro e dello spettacolo e si oppone alla chiusura o alla privatizzazione che ne potrebbe derivare a seguito dell’abbandono dell’ETI (Ente Teatrale Italiano). In poche parole i soldi sono finiti e il Teatro Valle, così come molti altri suoi simili, attendono un verdetto che tarda ad essere pronunciato. Lo sappiamo, in tempo di crisi i primi a pagare sono i settori destinati alla cultura e all’istruzione. Come il Teatro Valle appunto.
Da quel giorno una serie di eventi e spettacoli si sono susseguiti nel corso dell’estate, manifestazioni, che, aggiungendosi all’occupazione dell’ex cinema Palazzo a San Lorenzo o quella dell’ex cinema Arcobaleno di Bologna in disuso da anni ormai, mettono in primo piano la difficile situazione della cultura italiana e il disagio degli spazi ad essa destinati, sempre più in declino e in preda alle speculazioni di palazzinari e affaristi che vorrebbero trasformare questi luoghi in sale da poker e slot machines.
A pochi mesi di distanza dall’inizio dell’occupazione, il 20 ottobre il comitato ha redatto lo Statuto della Fondazione Teatro Valle Bene Comune visibile a chiunque attraverso il sito www.teatrovalleoccupato.it, un atto che conferma il desiderio di portare avanti una lotta comune e condivisa in nome della diffusione della cultura e che prevede la realizzazione, all’interno degli spazi del Teatro Valle, di laboratori e corsi di formazione. Uno schiaffo morale e culturale alle istituzioni inette e quasi sempre indifferenti.
Tra tavole rotonde e spettacoli teatrali gli occupanti del Teatro Valle, in collaborazione con i nostri cari amici di Laszlo Biro, hanno portato sul palco una razione appetitosa di street art con una serata, quella di ieri, in cui abbiamo visto al lavoro Diamond e Cancelletto con due live painting in diretta contemporaneamente, un’occasione succulenta a cui non potevamo sottrarci; ma neanche i disegni di Spavaldo Zacchini e quelli di Davide Grillo sono passati inosservati tra le incursioni di Clet Abraham, ovvero l’artista francese che da anni vive in Italia ed è diventato famoso per aver stravolto i cartelli stradali in giro per le nostre città.
Per esorcizzare la precarietà del Teatro Valle il collettivo Artcock ha realizzato delle foto coinvolgendo alcuni dei partecipanti all’evento, sottoscritta compresa, i quali sono stati immortalati sulla platea con pose diversissime e con indosso una tutina bianca come quelle sfoggiate dalla scientifica quando si appresta a fare i rilievi.
La serata è continuata con la proiezione di “Exit through the Gift Shop” diretto da Banksy, un film candidato agli oscar 2011 come migliore documentario sulla storia della street art dai risvolti ironici ma con un serbatoio di immagini da repertorio davvero straordinarie.
Tanta gente ieri in fila per assistere alla proiezione del documentario e ognuno di loro, ognuno di noi presente ieri sera ha dato il proprio contributo, anche solo morale, ad una causa giusta e lecita.
Continuiamo a sostenere il Teatro Valle, continuiamo a parlare di arte, continuiamo a diffondere la cultura e facciamolo divertendoci.
Per saperne di più: www.teatrovalleoccupato.it