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Richard Hambleton

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Scommetto che questo nome non vi dice nulla. Del resto non diceva nulla neanche a me prima di averlo scoperto. Chi ama la “street art” o l'”urban art” o l'”outsider art” o ancora più precisamente la “public art” dovrebbe conoscere il nome di Richard Hambleton, anche solo per il fatto di essere l’unico sopravvissuto di un gruppo di artisti che contemplava al suo interno membri come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, esploso, artisticamente parlando, insieme a loro negli anni ottanta. Hambleton a ragione può essere uno degli antesignani di quella che oggi chiamiamo street art, anche se lui ama definirla “public art” e non sono pochi gli artisti quotati della scena contemporanea che gli riconoscono il merito di essere stato una delle loro principali fonti di ispirazione, tra questi lo stesso Black Le Rat. Negli anni ottanta gli “Shadow Man” di Hambleton invasero letteralmente New York, questi dipinti in vernice nera che raffigurano le ombre di uomini a grandezza naturale, campeggiavano a centinaia su muri, portoni e diverse superfici pubbliche di tutta la città. Alcuni sostengono che lo stesso Banksy dovrebbe riconoscere ad Hambleton una percentuale sui propri profitti tanto forte è l’influenza che questo artista ha avuto su tutti coloro che oggi, epoca in cui la street art va tanto di moda, sono riusciti anche ad arricchirsi.

Per chi volesse saperne di più: richardhambleton.com

Il gran capo

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Questo è il suo articolo n°3459

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