Ritratti del Potere, volti e meccanismi dell’autorità
Il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina invita a visitare, fino al 23 gennaio, la mostra Ritratti del Potere e l’installazione Metrocubo d’Infinito in un Cubo Specchiante di Michelangelo Pistoletto per il cortile di Palazzo Strozzi, resa possibile dalla partnership con Castello di Ama per l’arte contemporanea.
La mostra Ritratti del Potere. Volti e meccanismi dell’autorità sviluppa un’analisi sul ritratto e la rappresentazione del potere politico, economico e sociale nel mondo di oggi attraverso le opere di artisti contemporanei. Ritratti di celebri figure politiche, indagini su vita e costumi delle classi sociali elevate, ma anche investigazioni sulle strutture del potere di istituzioni internazionali.
Il percorso espositivo segue tre principali prospettive: l’analisi del potere come espressione del carisma di uomini e donne che sono diventati icone o simboli del loro tempo, l’indagine sul potere di istituzioni o modelli sociali che si rappresentano o che sono criticamente rappresentati, l’investigazione sui meccanismi nascosti delle autorità.
Artisti: Tina Barney, Christoph Brech, Bureau d’études, Fabio Cifariello Ciardi, Clegg & Guttmann, Nick Danziger, Rineke Dijkstra, Jim Dow, Francesco Jodice, Annie Leibovitz, Helmut Newton, Trevor Paglen, Martin Parr, Wang Qingsong, Daniela Rossell, Jules Spinatsch, Hiroshi Sugimoto, The Yes Men
Comitato scientifico: Peter Funnell (National Portrait Gallery, Londra), Walter Guadagnini (progetto “UniCredit & Art”), Roberta Valtorta (Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo), Franziska Nori (CCC Strozzina, Firenze).
Inserito all’interno dello straordinario cortile di Palazzo Strozzi, Metrocubo d’Infinito in un Cubo Specchiante di Michelangelo Pistoletto, fino ad oggi visitato da oltre 50.000 persone, propone al pubblico l’esperienza di un luogo ambivalente nel contrasto tra interno ed esterno, tra il rimando a uno spazio visivamente infinito e il rigore formale e matematico della struttura esterna. L’opera dà vita a un percorso nel quale il pubblico può vivere l’esperienza di un luogo senza limiti, che si estende all’infinito, in una struttura cubica ricoperta esternamente di opache lastre in acciaio e all’interno rivestita completamente di specchi. Al centro dello spazio è collocato il Metrocubo di Infinito (1966), storica opera dell’artista, costituita da superfici esternamente opache ma specchianti verso l’interno, che creano uno spazio stavolta inaccessibile, in cui la rifrazione giunge al massimo ma può essere solo immaginata. L’opera diviene un luogo laico di raccoglimento spirituale, in cui ciò che ha davvero valore è l’uomo con la sua capacità d’immaginare.
Con la partnership di Castello di Ama per l’arte contemporanea e con la collaborazione di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin.