Rivoglio i miei toyz!
Poi non lamentiamoci quando ci chiamano “mammoni”, “bamboccioni” o “eterni bambinoni”. A trent’anni la casa dei nostri genitori è ormai la casa dei nostra sogni, la nostra compagna è la nostra donna ideale se però se ne sta a casa sua (con i suoi ovviamente) e per di più, di rinunciare a gingilli e a giocattoli, nonostante l’età dei trenini e dei soldatini sia passata da decenni, non ci passa neppure per la testa. Fatto sta che anche il mondo dell’arte se nè accorto tuffandosi a capofitto nel business degli “art toys”. Ovvero una versione più raffinata dei giochini nascoti nell’ovetto kinder o quelli dell’happy meal di McDonalds, firmati dai più e meno noti designer, illustratori e artisti vari. Ovviamente il prezzo di questi “giocattoli” per adulti (che nulla hanno a che fare con quell’altro genere di toys) è adeguato all’età dei suoi potenziali acquirenti e alla fama dei loro autori, ma il senso rimane e la funzione è la stessa.
Già vi vedo intenti ad usare la scusa di voler mostrare la vostra collezione di “urban toys” all’ignara ragazza di turno che si accinge a varcare la soglia di casa vostra le cui mensole fanno bella mostra degli ultimi pezzi acquistati nel più figo dei concept store. Spero almeno per voi che tutta questa strategia via abbia portato al risultato sperato.
Per quanti fossero a corto di idee sul prossimo “art toy” da acquistare ecco qualche suggerimento. Buon divertimento.
[Si rigrazia Satoboy per la toyzgrafia]