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Sabina Lang e Daniel Baumann dello studio Lang/Baumann

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Le scale rappresentano un po’ la metafora della vita. C’è chi vede la scala come un percorso altalenante dell’esistenza: la vita è fatta a scale, chi le scende e chi le sale. Chi come un viaggio verso la felicità e l’amore: l’amore è come una scala sulla quale gli Dei scendono fino a noi … chi ama sale sulla scala della felicità, chi non ama resta fermo sulla scala. E poi c’è chi non ha avuto tanta fortuna e spesso recita questo proverbio: la vita è come la scala di un pollaio, è breve e sempre piena di merda. Questi sono altri fatti, ma ritornando a noi, pochi sanno che esiste un collettivo svizzero composto da due personaggi che hanno fatto delle scale la loro fortuna artistica. Loro sono Sabina Lang, nata in Svizzera nel 1972, e Daniel Baumann, nato nel 1976 a San Francisco.

Lang/Baumann

Insieme hanno creato lo studio Lang/Baumann nel 1990,  con cui attraverso un percorso multidisciplinare hanno ideato installazioni architettoniche particolari e davvero originali. Le loro creazioni più singolari sono caratterizzate da diverse serie di scale poste in luoghi e posizioni insolite, che costituiscono l’opera finale, il cui nome è “Beautiful steps”. È possibile così vedere delle bianche scale a chiocciola sospese al soffitto e librate in aria in determinati spazi espositivi, oppure un curvo percorso che conduce fuori dalla finestra e, girando per l’edificio, rientra in un’altra finestra. Sfido chiunque a salirci su senza essere terrorizzato dall’altezza e dalla paura di scivolare, anche perché la difficoltà del percorso è accentuata dall’assenza di un corrimano.

Lang/Baumann

Il design iconico delle scale e la collocazione insolita rendono ogni pezzo surreale. Sabina Lang e Daniel Baumann non si sono fermanti qui, ma hanno sperimentato altre particolari installazioni intervenendo all’esterno degli edifici con tubi gonfiabili, inseriti nei portoni, nelle finestre e nelle altre aperture della facciata dei palazzi. Tutto questo studio per la creazione di particolari opere dimostra la loro competenza in arte concettuale e la loro capacità di catturare l’occhio del pubblico con insolite elaborazioni architettoniche. Dicono di loro: “Siamo un duo di artisti, con un raffinato senso dell’architettura e del design che trova espressione in forme che vanno da demarcazioni disegnate su un campo di calcio in un museo-caffetteria, interamente rivestita in moquette deformata in modo psichedelico”.

Lang/Baumann

Sebbene le scale non portino da nessuna parte permettono però di fantasticare oltre ogni immaginazione, diventando un simbolo e una metafora della vita. Non manca però chi delle scale abbia fatto un mezzo di difesa, accantonando così l’idea corrente su queste e il loro simbolismo. Ad esempio la signora Winchester, vedova del magnate delle armi Winchester, terrorizzata dai fantasmi delle persone uccise con i fucili prodotti dal marito, iniziò nel 1884 ad espandere la propria dimora di campagna, sotto consiglio di una medium, per gli spiriti dei caduti.

Lang/Baumann

Se la donna si fosse fermata nell’ampliamento della dimora, sarebbe morta. E così la signora Winchester costruì, ricostruì ed alterò la sua dimora a San Josè in California ed edificò ben 40 scale, che non portavano da nessuna parte, ma che servivano a confondere il percorso agli spiriti che così avrebbero lasciato dormire per un po’ tranquilla la povera vedova.

Per chi volesse saperne di più: langbaumann.com

Stefania Annese

scritto da

Questo è il suo articolo n°51

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