Sad Desk Lunch | Non c’è nulla di più triste che mangiare a lavoro
C’è stato un tempo in cui avevo un lavoro. Servivo al bar di un cinema e durante la pausa ci si rinchiudeva nella sala mensa (se così vogliamo chiamare una stanzetta sporca, senza finestre, illuminata dai neon e riscaldata dal distributore di snack) e c’erano tre scelte: portare il cibo da casa, non sempre facile da organizzare; ordinare una pizza che sarebbe venuta a costare come mezza giornata di lavoro; ordinare un menù-dipendenti composto da una bibita, pop-corn vecchi e un hotdog impelettato affogato in un trionfo di salse chimiche.
Questo simpatico aneddoto mi serviva per introdurvi Sad Desk Lunch, ovvero il tumblr fotografico che celebra la tristezza di chi si ritrova a consumare la propria pausa pranzo nello stesso luogo in cui lavora. Pur avendo la possibilità di uscire – si legge sul blog – il 62% della popolazione statunitense seguirebbe questo trand malsano, probabilmente ignorando che mangiare sulla scrivania può esporre ad una quantità di batteri maggiore che mangiare sulla tazza del cesso.
Ma in questo infelice momento storico i fortunelli che hanno un impiego non dovrebbero certo lamentarsi delle condizione del pranzo. E così si ritrovano a consumare qualcosa che somiglia a cibo nell’infinita mestizia della loro postazione di lavoro, limitandosi a immortalare la loro condizione umana con gli strumenti che hanno a disposizione: le fotine e l’ironia.
Voi instagrammate sushi e colazioni da campioni, loro brodaglie e avanzi di frigorifero. Una pratica uguale nella forma, ma che sovverte la sostanza. E così si genera una narrativa diametralmente opposta ai pasti esotici ripassati in filtri vintage cui i social network ci hanno abituato.
Sad desk lunch è il racconto della cruda realtà del quotidiano fatta di lavoro sedentario e e pause pranzo davanti a schermi lcd. Triste sì, ma comunque più interessante della timeline di Facebook.
Buon appetito.
Sad Desk Lunch – sito