Selezione innaturale di Domenico Romeo
Se avete avuto modo di passare nella nuova Stazione Tiburtina, avrete pensato anche voi che non è davvero niente male e che finalmente Roma comincia a somigliare a una città europea. Di conseguenza, temo che avrete pensato anche voi che l’asetticità di questa nuova architettura si sposi male con l’anima di questa città e soprattutto con gli esterni degradati della stazione.
Detto questo, passo a presentarvi il progetto Osmosis che coinvolge gli spazi interni della stazione attraverso 14 interventi di street e urban art. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con una grande realtà, Grandi Stazioni Spa società del Gruppo FS Italiane e realizzata dagli studenti della terza edizione del LUISS Master of Art, corso di alta formazione post laurea organizzato all’interno del LUISS Creative Business Center.
Gli studenti hanno usufruito della guida di Achille Bonito Oliva e Osmosis rappresenta la prova finale, la prova su strada, del loro percorso di studi. La mostra è stata curata dal gruppo di studenti che l’hanno allestita seguendone tutte le fasi, dal concept alla scelta di artisti e opere, l’allestimento, la comunicazione, sino alla preparazione del catalogo.
Il debutto degli studenti come “curatore collettivo” ha avuto luogo negli spazi dell’hub italiano dell’Alta Velocità e vede protagonisti 14 artisti: Allis/Filliol, Mircea Cantor, Ludovica Carbotta, Gea Casolaro, William Cobbing, Fausto delle Chiaie, Mark Jenkins, Margherita Morgantin, Ivan Navarro, Donato Piccolo, Cesare Pietroiusti e Paul Griffiths, Domenico Romeo, RAM radioartemobile.
Osmosis perchè: “Osmosis vuole essere un fenomeno comunicativo, un modo di artificare lo spazio in cui, da un nucleo espositivo centrale, l’energia si propaga spontaneamente tutt’intorno, così come nel processo biologico avviene lo scambio di elementi tra cellula e cellula”.
Inoltre, non bisogna dimenticare che la Stazione Tiburtina era stata ripensata come nucleo vitale, un approdo commerciale che rispondesse alle esigenze dei viaggiatori attraverso sevizi e spazi utili, e invece è ridotta a enorme involucro privo di reali funzioni. Osmosis sottolinea questo stato di abbandono.
I ragazzi in questione ci hanno inviato le immagini del lavoro e il work in progress di Domenico Romeo, artista giovanissimo ma decisamente sulla cresta dell’onda del panorama artistico italiano.
Il suo inconfondibile stile che ricorda un’altra epoca, esprime in modo criptico la sua visione della realtà e si sposa perfettamente con il tema della mostra, ovvero la crisi. I curatori esprimono l’idea del progetto come un’esigenza e un’urgenza, e come dargli torto? La crisi, questo fantasma che infesta le vite di tutti, è il protagonista indiscusso di molte forme d’espressione contemporanee.
La crisi che si ripercuote sulle nostre vite e mina le certezze di ognuno portando all’instabilità e rendendo il nostro tempo un momento di instabilità e attesa.
La mostra sarà visibile dall’8 al 28 novembre. La mostra è dedicata alla memoria di Carlotta Nobile, studentessa diplomata al LUISS Master of Art 2011/2012.
Domenico Romeo | sito