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Si scrive Superology si legge Vanja Borozan

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Ho avuto il piacere di conoscerla due estati fa nel corso del festival Alterazioni organizzato dai nostri amici di Arcidosso e già allora avrei voluto scambiare con lei quattro chiacchiere a proposito di questo progetto dal nome fantastico, Superology, se non fosse stato che La Germanz mi ha superata sulla linea del traguardo andando ad intervistarla per la prima volta su questi schermi. A distanza di qualche tempo eccomi di nuovo sulle sue tracce e oggi ho l’onore ed il piacere di farvi leggere la mia intervista alla grandiosa Vanja Borozan che, oltre a raccontarci le news in casa Superology, per la prima volta in assoluto ci parla di sé e delle sue origini, lasciandosi andare a cose estremamente interessanti. E non poteva essere diversamente. Dunque, buona lettura!

 

Vanja Borozan, credits Sorelle Torres

 

La prima domanda parte dall’ultima domanda della prima intervista su ziguline nel 2014 e dunque da una tua affermazione: “solo tre cose al mondo non mentono mai: i bambini, gli ubriachi e i legging”. A distanza di due anni cosa è cambiato in Superology?

 

In due anni Superology ha fatto tanta strada, e in questi due anni è orgogliosa di celebrare la sua attività con il lancio di una bike concept art. La collaborazione tra artisti, designer e poeti è il linguaggio con cui Superology ha deciso di affrontare le tematiche che ha sempre avuto più a cuore. Il progetto è nato dalla collaborazione tra il designer Paolo De Giusti  e lo street artist romano Lucamaleonte creando così una bici che è un pezzo unico e non riproducibile.

 

superology 02

 

Parliamo di questo show-room romano.

 

Abbiamo avuto fortuna di approdare all’interno del “Portuense 201” a Roma. Portuense 201 è un distretto creativo culturale che nasce all’interno del comprensorio della ex Vaccheria Riccioni. Grazie al recupero in atto da qualche anno a Roma, la struttura è stata interamente convertita in loft e studi, creando un luogo dove realtà creative di diversa natura si incontrano e interagiscono, si passa dall’arte, all’architettura, al design . Non potevamo scegliere location migliore che ci potesse rappresentare.

 

Biophilia, credits Virginia Vittozzi

 

 

Quali sono le ultime chicche in casa Superology?

 

C’è tanto che bolle in pentola e siccome sono scaramantica non svelerò tutto: di sicuro posso annunciare che a breve usciremo con una nuova collezione che si declinerà su tre diversi fronti: una linea di accessori in edizione limitata e numerata dove è posta particolare attenzione alla valorizzazione e riscoperta dell’eccellenza artigiana Made in Italy; una serie esclusiva di opere d’arte; design, in quanto abbiamo ideato e realizzato una Concept Art Bike. Quest’anno Superology ha chiesto allo street artist Lucamaleonte di ideare insieme i tre diversi fronti della nuova collezione.

 

Biophilia, credits Virginia Vittozzi

 

Una domanda curiosa: chi è veramente Vanja Borozan?

 

Bella domanda. Sono nata e cresciuta a Sarajevo da un matrimonio misto: madre bosniaca, padre montenegrino. La mia infanzia è stata segnata dal culto e della disciplina balcanica del periodo comunista; la mia adolescenza e i successivi ventiquattro anni invece sono stati formati in Italia che mi è stata sempre amica.
Se dovessi usare una definizione mi viene in mente il titolo del film No man’s land del regista connazionale Danis Tanovic, mi definisco una donna senza terra, ma legata alla potenza dei geyser.

 

Biophilia, artwork di Lucamaleonte

 

Cosa rappresenta l’arte e la moda per te?

 

L’arte e moda per me rappresentano Vita. Sono figlia di un artista molto conosciuto nell’Est Europa, sono nata e cresciuta con i pennelli ed i colori nell’atelier di mio padre. La moda invece è stata sempre il mio pallino, gli studi mi hanno portata verso un percorso formativo creativo ma non nel campo della moda e ho sempre continuato a coltivare la passione da autodidatta grazie anche all’amore per l’innovazione, tanta curiosità e costante capacità di spostare i propri punti di riferimento, non dando mai niente per scontato.

 

 

Un artista che ti piacerebbe coinvolgere in Superology nel futuro.

 

Ce ne sono vari per aspetti diversi, uno di questi è sicuramente Studio Nonotak: loro sono un duo creativo composto dall’illustratrice Noemi Schipfer e il musicista architetto Takami Nakamoto. Mi piacciono molto le loro installazioni audiovisive eteree e oniriche.

 

 

Foto Vanja ritratto: Sorelle Torres

Foto bici Biophilia: Virginia Vittozzi

Foto Collezione Alchemy: Sara Mautone

 

Sito e Shop online www.superology.it

Distretto creativo : www.portuense201.com

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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