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Siamo stati a COMMA a Perugia

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COMMA nasce come progetto artistico ideato e concretizzato dal Comune di Perugia con la collaborazione delle associazioni Combo, Female Affair e la Galleria Miomao per permettere alla città storica e medievale di abbellirsi di elementi urbani contemporanei favorendo un’apertura culturale con lo scenario europeo. Il titolo dell’evento non è stato scelto a caso in quanto COMMA, notoriamente virgola in inglese, testimonia non una fine di un frase bensì una pausa continuativa di un discorso piuttosto ampio sulla realtà artistica metropolitana che si contestualizza in varie locations della città perugina.

photo by Ominonero.net

Quando un semplice segno di interpunzione come ci riferiscono i ragazzi di COMMA, diventa un buon inizio per la realizzazione di un interessante lavoro, avviene l’incontro tra ben 15 artisti internazionali accomunati da medesime intenzioni ed obbiettivi che li portano a stabilire un contatto con la città. Varie le locations, vari i luoghi da arricchire da Palazzo Penna alla Galleria Miomao, da Via Mario Angeloni ai Giardini del Pincetto, dallo Spazio Trebisonda ai Giardini Rimbocchi, un su e giù per il centro storico che di certo non stanca ma incuriosisce. E gli artisti? Uno più “cazzuto” dell’altro, permettetemi questo eufemismo, a partire dal perugino Rocco Pezzella e Marco Galmacci, curatori della mostra, che muovendosi da Amsterdam in direzione Perugia hanno richiesto la collaborazione per l’ideazione dell’evento ad artisti di otto nazionalità diverse tutti residenti nella stessa città olandese. Così viene esaltata la creatività artistica dell’americano Abner Preis, del compulsivo Galo da Torino e dall’Italia ancora di Lordh, artista e grafico, della coppia Maomaland, composta da Rocco Pezzella e Giulia Laura e di Morcky, illustratore di disegni realizzati prevalentemente in bianco e nero. Ed ancora Perugia ospita le opere dell’iperrealista Joe Hoolbrook, dalla Gran Bretagna, le tele ricamate della francese Lil’Shy, della fashion artist Mini Vila dalla Croazia, dell’introspettiva artista spagnola Ovni, degli olandesi Raymond Lemstra, Sit e Zedz, del gruppo inglese The London Police ed infine dell’illustratore tedesco Wayne Horse.

photo by Ominonero.net

Dal 20 giugno le loro mani operose hanno ideato disegni ed installazioni visibili fino al 30 luglio e Ziguline come media partner è stato presente nel capoluogo umbro in occasione della performance di live painting svoltasi nei Giardini del Pincetto il 2 luglio, data che ha visto la conclusione del concorso 6up-Perugia Urban Art Contest & Live,indetto dalle instancabili ragazze dell’Associazione Female Affair. Qui i sei artisti precedentemente selezionati tramite i loro bozzetti ovvero Mef, Deno, Satta, Black Maui, la crew Didaskalia e il duo Ayumi Makita e Barbara Lachi hanno realizzato i loro disegni nell’arco della giornata di sabato all’ingresso/uscita della mini metrò di Perugia, dove cornice della manifestazione è stato il singolare panorama delle campagne umbre. Tra gli altri nomi figura anche quello di Yoshi e di tanti altri giovani artisti e writers del luogo il cui lavoro è stato accompagnato da musica scelta e selezionata con accuratezza da Dj Cekera, Niq e Goobee. Vincitore della giornata è stato Black Maui, di cui l’opera e quelle degli altri partecipanti saranno esposte nella Sala Cannoniera della Rocca Paolina di Perugia. A complicare l’esecuzione delle opere è stata la forte pioggia che si è abbattuta durante il pomeriggio ma che non ha ostacolato la buona riuscita dell’evento. Dunque una circostanza sfortunata, ma fortunata per l’affluenza di tanti visitatori, turisti e cittadini che incuriositi si sono soffermati ad ammirare l’originale “mostra” fino alla proclamazione del vincitore.

photo by Ominonero.net

A mio parere non si poteva scegliere location migliore per l’attuazione di tale progetto, in quanto un mezzo cittadino come la mini metrò ben si accosta a tale realtà artistica contemporanea. Inoltre la realizzazione di questa iniziativa di stampo prettamente europeo ed urbano non urta con il contesto storico della città di Perugia, ma crea un connubio con l’Arte attuale. Le installazioni dislocate nei vari luoghi e la performance live non determinano una rottura tra il passato e il presente, ma stabiliscono una continuità di espressione culturale e di pensiero, eliminando convenzioni legate ad ambienti di tradizione italiana dove “l’antico” deve essere preservato e distaccato da ciò che invece è Arte Urbana. Eppure COMMA ha offerto un arricchimento alla città, assicurando anche all’iniziativa un possibile seguito per l’anno successivo. Si sarebbe potuti andare anche alla Sagra della Torta al Testo, nei pressi di Perugia, ma purtroppo Napoli chiama.

foto di: ominonero.net

Stefania Annese

scritto da

Questo è il suo articolo n°51

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