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Siamo stati a Universal Love

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Nonostante il nome, La Luz de Jesus di Los Angeles non è una chiesa evangelista dove i neri cantano in coro la domenica mattina, ma una galleria alternativa invasa da artisti illustratori, tatuatori, fumettisti, i quali hanno forgiato un movimento di controcultura all’arte moderna all’inizio degli anni 80 quando i giovani musicisti disturbavano la quiete notturna con i suoni ribelli del punk sui palchi e nei sottoscala. Proprio negli stessi anni nel campo delle arti visive abbiamo avuto la nascita di movimenti underground destinati a lasciare un segno nelle generazioni future. Dall’unione di queste due espressioni artistiche, musica e arti visive, viene fuori quella che gli addetti ai lavori definisce arte lowbrow. Nata in California, non sulle splendide spiagge di Santa Monica dove i surfisti incalliti aspettano le onde per far girare le loro vele, nemmeno sui marciapiedi invasi dalle tavole da skateboard ma dai fumetti, dalla street culture di quei tempi.

Marco Rea

È un mondo fantastico dove convivono perfettamente in sintonia tele, arte digitale, sculture e toys, opere che mettono in scena soggetti sarcastici ma anche allegri quanto basta per vedere in loro l’aspetto dionisiaco dell’arte. Anche Nietzsche sarebbe d’accordo.
L’arte Lowbrow e Pop Surrealism si è diffusa su tutto il pianeta sconvolgendo le menti di chi concepiva l’arte solo attraverso una visita nei musei più famosi del mondo, che tra l’altro, si sono sempre rifiutati di esporre queste opere.
Molti di noi invece si cibano di questa arte e diffondono le sue forme come da tempo fa la galleria Mondo Pop di Roma, un posto dove andiamo volentieri a scoprire le nuove tendenze che piacciono tanto ai nostri lettori.
Universal Love è il titolo della mostra che vi proponiamo, un vero e proprio omaggio all’amore, siamo in tema anche se San Valentino è passato, e all’arte, quello non passa mai. Potete trovare di tutto negli spazi della galleria Mondo Pop, resta difficile non innamorarsi di tutte le meraviglie create appositamente per l’occasione.

Nicola Alessandrini e Valeria Colonnella

Difatti, la mostra vanta una raccolta di opere d’arte realizzate da artisti internazionali famosi sulla scena Pop surrealista di cui citiamo qualche nome, giusto per farvi venire l’acquolina: Naoshi, l’artista giapponese che delizia la nostra vista con le sue opere realizzate attraverso la tecnica sunae, combinando sabbie colorate, Adolie Day, che incanta con le sue fanciulle che sembrano uscire dalle fiabe, ma anche Zelda Bomba, ampiamente conosciuta per i suoi volti deformati o caricaturati che in questa occasione vengono incorniciati in tanti cuoricini da regalare.

Pale Blue Eyes

Di certo non potevano mancare all’appello i cari amici di Ziguline Nicola Alessandrini e Marco Rea: il primo, assieme a Valeria Colonnella, ritrae un mondo fetale fatto di forme strane di vita umana inconsuete, mentre il secondo sconvolge psicologicamente i volti di donne patinate per rivelarci l’aspetto cupo di una realtà finta e labile. E poi ancora le forme dell’amore estremo, quelle di Diamond, il quale nutre la città e le sue creature estrapolate delle linee scure di una semplice penna bic fatta scivolare su un foglio. Stesso procedimento utilizzato dall’artista francese Odö, il quale mischia i colori dei suoi strumenti come solo un abile giocoliere sa fare. E che dire delle tante altre curiosità che non potrebbero mai essere inscatolate in queste poche righe ma che invece potrebbero allietare il vostro io, la vostra lei o i vostri amanti. E se non li avete allora innamoratevi di voi stessi. L’arte soddisfa tutti.

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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