Siamo stati al Fame Festival di Grottaglie
Fame: bisogno molesto di mangiare, carestia, grande miseria, grande desiderio. Questo è ciò che potete tranquillamente trovare su qualsiasi dizionario alla voce Fame. Ed è forse proprio la fame ad aver spinto i ragazzi dello Studiocromie ad organizzare questo evento a metà strada fra una mostra ed un’estemporanea di street art. Fame di cosa vi starete chiedendo: Fame di vita, di novità, d’arte e di gente nuova! Ora immaginate di prendere un tipico paesino del Sud con tutta la sua selvaggia bellezza (ed purtroppo anche con i suoi mille problemi) e di trasformarlo in una gigantesca galleria/installazione/playground per artisti; fatto questo avrete una minima idea di cosa è diventata la splendida cittadina di Grottaglie, un borgo in provincia di Taranto noto per la produzione artigianale di bellissime ceramiche.
Qui a partire dal 25 di Settembre sono convenuti artisti da ogni parte del globo ai quali è stata offerta la possibilità di produrre stampe, lavori di ogni sorta, perfino ceramiche (con la sapiente collaborazione dei maestri locali). Agli artisti è anche stata data la possibilità di utilizzare spazi dismessi, facciate di palazzine, l’intero paese in parole povere per poter dipingere opere di qualsiasi dimensione e tematica. Per questo sono stati invitati personaggi del calibro di Os Gemeos (Brasile), Dalek, Swoon, Ben Wolf e Momo (Usa), Escif e Sam3 (Spagna) e tanti altri da ogni angolo di questo nostro pazzo mondo. Menzione speciale per i nostrani Blu, 108, Erica il Cane, Cyop e Kaf. Oltre alle opere realizzate in giro dai nostri, è stata allestita anche una mostra con i loro lavori (tele, stampe, poster e alto ancora anche realizzato con l’ausilio delle attrezzature di Studiocromie, tutto con un’etica molto DIY). La serata di apertura si è poi conclusa con uno splendido party dove l’italianissimo Congorock ha fatto letteralmente saltare un’orda di pazzi scalmanati ed imbrillantinati (un intero sacco di brillantini è stato letteralmente riversato sulle teste di tutti), all’interno dello stesso Studiocromie!
Nota dolente per me ed i miei soci è stata la mancanza di un baretto in area party dove potersi fornire di pozioni magiche per rallegrare la già surriscaldata festicciola (volevamo almeno un pochetto di birra). Vi invito pertanto a recarvi a Grottaglie per deliziare i vostri occhi e le vostre menti con tutto quello che il Fame fest ha da offrirvi già da qualche anno a questa parte. Prima di concludere voglio anche invitarvi a riflettere su una questione: la street art per legittimarsi ha sempre ostentato le sue radici nella cultura del Writing tradizionale (quello fatto con le lettere, nato a New York intorno ai gloriosi 70’s e da quel momento diffusosi ovunque), un movimento tipicamente contro-culturale, di rottura!!!
Il problema si pone nel momento in cui la street art si presenta come una forma edulcorata dei graffiti tradizionali e pertanto indubbiamente più metabolizzabile dalle masse ma anche dalle companies e dalle autorità, snaturando quindi l’etica alla base dei Graffiti stessi! Perciò da questo è deducibile che street art e Writing non sono più accostabili. Forse per questo un writer non verrà mai pagato 12mila euro per un treno dipinto.
Tralasciando comunque queste questioni bisogna riconoscere l’impegno straordinariamente profuso dal team di Studiocromie che è riuscito ad organizzare qualcosa di veramente bello ed interessante senza dover fuggire dalla propria terra, la Puglia donando a tutti momenti di puro piacere. Supportate questi ragazzi partecipando alle prossime edizioni del Fame Festival e visitando la bella Grottaglie. Thumbs up for Fame Fest!!! Sinceramente vostro Pietro Rosenkreutz.
foto di Mario Nardulli