Siamo stati al Napoli Tattoo Expo
E’ in momenti come questo che mi piacerebbe appartenere a una qualsiasi categoria umana, che ne so emo, punk, dark, metal o tattoo addict, perché no? Dico questo perché la scorsa domenica, invece di recarmi all’Ikea o in un qualsivoglia centro commerciale come fanno più meno tutti, ho deciso di passare il pomeriggio al Napoli Tattoo Expo.
Non vi aspettate racconti del tipo “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”, in realtà i nostri amici tatuatori sono dei veri professionisti e fanno del tatuaggio un’arte, quindi qui non si scherza! In effetti, in un evento come questo ci si aspetta di vedere l’uomo più tatuato del mondo, la donna con più piercing o giù di li, ma in realtà di gente ”strana” ce ne era poca, anzi mi sono addirittura sorpresa di vedere numerose famiglie con prole al seguito. Nonostante il mio aspetto abbastanza convenzionale, dunque, mi sono comunque sentita a mio agio. La mia pelle spoglia per fortuna non mi ha messo in imbarazzo. Numerosi stranieri all’evento colorivano il già pittoresco miscuglio di gente e arti. Non so bene come gli organizzatori abbiano associato la capoeira a questa manifestazione, però non ci stava poi tanto male.
Tra le altre proposte, una sessione di body painting a cura dell’agenzia di trucco artistico Kryolan Academy, diverse mostre fotografiche ed esposizioni di artisti emergenti incentrate sul tema della body art, il writing live dell’associazione 400ML e le video proiezioni del collettivo Vidraulika. Sono stati più di settanta i tatuatori italiani e internazionali intervenuti alla manifestazione e che si sono dedicati anima e corpo al loro lavoro. All’evento ha partecipato anche il dipartimento di Psicologia della Seconda Università di Napoli, conducendo un lavoro di ricerca su soggetti che praticano modificazioni al proprio corpo. Insomma, c’era un po’ di tutto domenica al Palapartenope e quindi la manifestazione attirava diversi tipi di persone curiose o appassionate.
Purtroppo non ho potuto assistere alla parte più corposa degli eventi, vale a dire le danze di fuoco dell’organico Mefite, le eleganti body performance di Sylvia Di Ianni e le Mutant Suspension Squad, ma ho trovato comunque la gita al Tattoo Expo molto interessante. Il concerto di Jovine e Zulù di sabato sera non compensa la mancanza di una colonna sonora adeguata a quel determinato contesto e poi i piercing dove erano finiti? Nonostante l’expo sia alla settima edizione ha ancora bisogno di crescere, anche se credo abbia imboccato la strada giusta. Quindi a tutti gli appassionati della decorazione epidermica godetevi le fotografie.