Soldier di Suzanne Opton
La fotografa Suzanne Opton ha immortalato dei militari americani che sono stati in missione in Afganistan e Iraq in pose inusuali. Nel progetto Soldier, la Opton immortala i volti dei soldati appoggiati a un tavolo, come su un cuscino, con l’espressione distesa e vulnerabile molto diversa dalle solite pose trionfanti e celebrative.
Difficile intuire cosa stanno pensando e quali sono le sensazioni che provano. L’idea alla base del lavoro ce la dice l’autrice:
“Nei ritratti dei soldati ho voluto dare luce a volti di giovani che hanno visto qualcosa di indimenticabile. Ho chiesto a ogni soldato di mettere la testa sul tavolo al fine di creare un’immagine provocatoria che mostri la solitudine e la vulnerabilità di chi torna da una guerra”.
Le fotografie non sono state esposte solo in una mostra ma su dei billboard che inizialmente sarebbero dovuti essere finanziati dalle istituzioni ma che, in seguito alle polemiche che si sono alzate, sono state possibili grazie alle forze della Opton e alla curatrice Susan Reynolds.
L’obiettivo di Suzanne Opton è quello di sensibilizzare sulla figura del soldato che non è un eroe ma un uomo che torna in patria con una situazione psicologica molto complessa.
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