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Tape sculpture in cinque mosse, te lo insegna Mark Jenkins

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Per chi fosse convinto che la street art riguardasse solo illustrazioni bidimensionali fatte con lo spray si sbaglia di grosso. Le vide dell’arte di strada sono infinite ed infinite sono le sue possibili varianti e manifestazioni. Un esempio su tutti sono le opere dell’artista americano Mark Jenkins, noto in tutto il mondo per le sue sculture fatte con il nastro adesivo, con cui riproduce dei manichini aventi le sue sembianze che poi provvede ad installare sulle strade in pose e contesti tali da far scattare l’attenzione degli ignari passanti.

courtesy xmarkjenkinsx.com

Come dice lo stesso Mark in una sua intervista, la mia arte di strada è come una sorta di live show, l’obiettivo è quello di scendere in mezzo alla gente e fare qualcosa che catturi la loro attenzione e generi una reazione.
La sua “tape sculpture” è diventata ormai una vera e propria missione che sta cercando di diffondere anche tra i non addetti ai lavori ai quali insegna passo per passo il suo metodo di lavoro.

courtesy xmarkjenkinsx.com

L’attività di Mark Jerkins infatti si divide tra la produzione artistica che lo vede impegnato in un bel po’ di installazioni su strada in giro per il mondo, oltre ovviamente a tantissime esposizioni in prestigiose gallerie, e l’attività di formatore e divulgatore della sua originale tecnica. A questo proposito va detto che Mark ha creato un sito web interamente dedicato alla formazione di nuovi adepti,vedi tapescuplture.com, a cui si aggiungono i workshop che tiene regolarmente in diverse città del mondo dove, indossati i panni del professore, comincia a svelare i segreti della sua arte con la speranza di far crescere sempre di più il numero di suoi possibili emuli.

courtesy tapesculpture.org

C’è da dire quello di trasferire questa sua conoscenza al maggior numero di persone è un ottima strategia per far si che attraverso il lavoro altrui cresca anche la sua notorietà, potremmo considerarla un’ottima applicazione del concetto di approccio open source applicato all’arte. Parlando di open source e di arte va ricordato anche che il nostro Mark ha avuto modo di collaborare anche con i ragazzi del Graffiti Research Lab con i quali ha dato vita al progetto Jesus 2.0. Godetevi il video.

 

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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